Siccità, multe salate per i ‘furbetti’ dell’acqua

Rischia chi ruba l’oro blu nei campi, cinquanta euro a ettaro. Il Consorzio Bonifica: "Finora nessuna sanzione, grande responsabilità"

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Cinquanta euro di multa ad ettaro, tanto rischiano i furbetti dell’acqua. Non usa mezzi termini Stefano Calderoni, presidente del Consorzio Bonifica di Ferrara e vicepresidente Anbi (Associazione nazionale dei consorzi). "In questo momento – sottolinea – è richiesta grande responsabilità da parte di tutti, stiamo vivendo un’emergenza drammatica". Un appello che ha fatto centro, in questi mesi dove l’acqua fa gola a chi lavora i campi non è stata elevata nemmeno una sanzione. Il consorzio può fare multe quando vengono infranti divieti ben precisi. In questo momento è rigorosamente vietata l’irrigazione coper ’sommersione’, grande il consumo dell’acqua, se viene fatta in coltute diverse dal riso. Fino a qualche giono fa erano stati stabiliti dei turni per irrigare i secondi raccolti, chi infrangeva gli orari e veniva ’pizzicato’ rischiava grosso. Non è successo. "Tutti – riprende Calderoni – si sono resi conto di quello che sta succedendo. Chiediamo parsimonia nell’utilizzo della risorsa idrica ai cittadini, alle imprese, agli agricoltori. Il peggio non è passato". Siamo sulla stessa barca, il messaggio che risuona forte e chiaro in queste ore nelle campagne, nelle corti, lungo le capezzagne dove i trattori scompaiono in una nuvola di polvere. Tradotto, solo insieme ne usciamo. Come testimonia il quotidiano impegno dei Consorzi di bonifica per contrastare la siccità, grazie anche ad ingegnose soluzioni e tecniche innovative, frutto di un patrimonio di conoscenza da anni al servizio del territorio. Il Consorzio di bonifica Pianura sta ’riciclando l’acqua’ grazie al lavoro di dieci pompe provvisorie che, associate allo spegnimento di alcuni impianti, reimmettono risorsa idrica nella rete di canali, altrimenti destinata a disperdersi in mare. Il recupero straordinario di quest’acqua permette di mantenere livelli idrici nei canali, compatibili con il servizio irriguo, limitando i disagi per gli agricoltori. "Questa manovra idraulica – precisa il presidente dell’ente consortile – è frutto di un difficile equilibrio. Si tratta di una situazione limite, che difficilmente potrà essere mantenuta se i livelli del Po riprenderanno a calare e se non ci sarà la collaborazione di tutti". Il Consorzio ha seguito i lavori per installare altre due pompe provvisorie della Protezione civile della Regione per recuperare acqua nel canale di scolo Andio e immetterla nel CanalBianco perché possa essere utilizzata dall’agricoltura. La zona è Sant’Apollinare di Ambrogio, tra Copparo e Riva del Po. Verranno recuperati 500 litri di acqua al secondo e contribuiranno a mantenere adeguata la quota del Canal Bianco, ’arteria’ strategica per l’irrigazione.

Mario Bovenzi