Siccità, a Ferrara paura dei razionamenti. C’è la corsa ad accaparrarsi l’acqua

Nei supermercati è già stato notato l’incremento dell’acquisto per famiglia di bottiglie di minerale. Osti (Confesercenti): "Guerra e clima, siamo entrati in una tempesta perfetta. Iniziano le scorte"

Ferrara, 28 giugno 2022 - Chiusi in casa per il Covid in compagnia della psicosi era scattata la corsa, in tasca il permesso per uscire dai domiciliari decisi dal lockdown, a fare incetta di pane, pasta, farina e persino lievito. Un ritorno al passato, ai ricordi dei nostri vecchi che si facevano i filoni in casa. Dal Covid alla siccità, ancora una volta alle prese con la psicosi si stanno registrando picchi nell’acquisto d’acqua. Si fa scorta di bottiglie e confezioni, certo sull’onda del caldo tropicale, ma anche per la paura in questo clima di razionamento di trovarsi dalla mattina alla sera con il rubinetto agli sgoccioli, vuota la pentola per fare la pasta.

Saverio Alagna, gestore del supermercato Conad di via Garibaldi
Saverio Alagna, gestore del supermercato Conad di via Garibaldi

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Infuriano le ordinanze dei sindaci, crescono i timori. Con i prezzi che sempre sulla scia della siccità stanno lievitando già per l’ortofrutta. Mentre sono attesi altri rincari a cascata per tutta la filiera, l’acqua mai come in questi giorni si capisce quanto sia preziosa. Saverio Alagna gestisce il Conad in via Garibaldi. Ricorda: "Non siamo ancora allo scenario del 2006 quando la gente si litigava i bancali, con scene surreali nei negozi. Ma da giorni per effetto certo del caldo ma anche delle paure legate al razionamento stiamo assistendo ad un aumento delle vendite di bottiglie d’acqua. Se prima, per fare un esempio, andavano via due bottiglie adesso ne smerciamo quattro. Tradotto, un salto del doppio". Alessandro Osti, direttore provinciale Confesercenti Ferrara, allarga il raggio. "La guerra in Ucraina, le materie prime alle stelle e adesso la siccità. La tempesta perfetta, stiamo cercando di tenere fermi i prezzi ma in questa situazione diventa veramente difficile. Si tratta di una bella botta all’inflazione. La corsa all’acqua? Mia moglie – dice un po’ scherzando – l’altro giorno ha fatto scorta".

Non nasconde i suoi timori per il quadro che ha davanti Matteo Musacci, presidente provinciale e regionale della Federazione italiana dei pubblici esercizi (Fipe). Nell’associazione leader nel settore della ristorazione di Ascom riveste anche la carica di vice presidente nazionale. "Certo sono preoccupato per un possibile ulteriore rialzo dei prezzi, fenomeno al quale stiamo assistendo da mesi per la guerra ed il caro-energia – sottolinea – ma temo anche che se non muterà la situazione rischiamo di trovarci senza alcuni prodotti, vedi le vongole che stanno pagando la morìa. Come è successo alcuni anni fa la gente farà incetta di bottiglie da portare a casa e gli scaffali rischiano di svuotarsi. Siamo davanti ad uno scenario in grande movimento, con tutta sincerità non sappiamo ancora bene cosa ci aspetta. Se non si delinea una reale strategia per affrontare questo momento così delicato rischiamo di trovarci in condizioni peggiori anche rispetto all’emergenza Covid".

Il segretario provinciale di Confartigianato Paolo Cirelli sottolinea che la mancanza d’acqua è un fenomeno che va ad incidere su tutta l’economia, dall’agricoltura che ne risente subito gli effetti fino al manifatturiero, alla piccola industria e all’artigianato. "Dobbiamo tenere presente – precisa – che la filiera è unica ed interconnessa, siamo certo vicini agli agricoltori che si trovano davanti colture arse dal sole. Ma la mancanza d’acqua riguarda tutti". "Si tratta di una materia prima indispensabile – interviene Diego Benatti, direttore di Cna –. E rischia di risentirne tutto il manifatturiero. Tra l’altro è uno scenario che non sembra destinato a migliorare. Non basta certo un po’ di pioggia".