Ferrara, sicurezza. "Voto e Spal-Bologna. Rinforzi o spostare il derby"

L’allarme dei sindacati di polizia. "Troppi eventi. Siamo in pochi e si finirà per trascurarel'attività di indagine"

Poliziotti in servizio durante una partita al Mazza

Poliziotti in servizio durante una partita al Mazza

Ferrara, 26 gennaio 2018 - Quello del 3 e 4 marzo potrebbe essere un weekend da bollino nero sul fronte della sicurezza e dell’ordine pubblico. La concomitanza in due giorni delle elezioni politiche, con conseguenti servizi ai seggi, e della partita Spal-Bologna, una delle più delicate dal punto di vista della gestione delle tifoserie, preoccupa i sindacati di polizia che mettono le mani avanti.

Addirittura c’è chi, come il Silp-Cgil, si domanda se ci siano «le condizioni per disputare» il derby allo stadio Mazza e se non sia il caso di rinviarlo. Al centro c’è l’annoso problema della carenza di organici di cui soffre la questura. Una ferita che, in giornate di particolare ‘stress’ come saranno quelle del 3 e 4 marzo, può pulsare ancora di più. Da qui i timori di due dei sei sindacati che rappresentano i poliziotti estensi. Il primo a dire la sua sul problema è Enrico Vincenzi, segretario del Silp-Cgil. Il sindacalista si rivolge direttamente al prefetto Michele Campanaro.

Dopo aver esposto le note difficoltà in cui versano gli uomini di palazzo Camerini, Vincenzi sposta il focus sul giorno delle elezioni. Il segretario provinciale del Silp esprime «preoccupazione rispetto gli impegni di ordine e sicurezza pubblica del 4 marzo, quando il personale della questura dovrà garantire sicurezza allo stadio e ai seggi elettorali di Ferrara e di alcuni Comuni della provincia, senza peraltro tralasciare gli interventi ordinari sul territorio e l’aspetto della prevenzione» che non può prescindere «dai servizi investigativi». A questo proposito la domanda quindi è una. «Quanto personale della Digos e della squadra mobile rimarrà agganciato alla propria specificità in questa giornata – si chiede Vincenzi –? Crediamo nessuno. Crediamo che tutto il personale delle squadre investigative sarà assegnato a compiti di piantonamento o gestione dell’ordine pubblico a discapito di una città che nel recente passato ha avuto bisogno di questi uomini in servizio operativo per questioni di allarme addirittura internazionale».

Timori analoghi sono quelli espressi dal segretario provinciale del Sap, il neoeletto Luca Sita. Pensando al 4 marzo e alle criticità che gli uomini della questura potrebbero dover affrontare, il numero uno del sindacato autonomo inizia proprio dal caso della squadra mobile. «Il personale della Mobile – si legge in una lettera inviata al prefetto –, ovvero chi si occupa delle attività di indagine, composto da 21 unità anziché dalle 30 previste, sarà impegnato per la quasi totalità, circa 15 operatori, nella vigilanza ai seggi elettorali».

Il servizio di vigilanza ai seggi, aggiunge, «ha una durata di tre giorni continuativi. Inoltre, gli operatori dovranno recuperare i due giorni di riposo previsti nella settimana e ciò significa che per cinque giorni non vi sarà nessuna attività di indagine». Tutto questo, secondo Sita, ha una sola grande conseguenza. «Nei tre-cinque giorni coincidenti con le elezioni politiche la sicurezza sarà fortemente a rischio in quanto è verosimile che si potranno assicurare solo servizi minimi e soprattutto non sarà prevista attività investigativa o di intelligence. In questo momento – conclude – gli apparati di sicurezza del territorio da soli non sono in condizione di sostenere una moltitudine così rilevante di eventi senza che ciò si rifletta negativamente sul territorio. Invitiamo quindi a valutare soluzioni fattive come la possibilità di ottenere rinforzi o di spostare la partita a una data differente».