Sicurezza Ferrara, allarme alcol e droga. "Via al tavolo tecnico"

Il questore: "Un problema non solo di polizia ma anche sociale e sanitario". Il gruppo di lavoro comprenderà anche istituti e realtà socio-sanitarie

Il questore Giancarlo Pallini, la preside del Carducci, Licia Piva e alcuni studenti

Il questore Giancarlo Pallini, la preside del Carducci, Licia Piva e alcuni studenti

Ferrara, 7 giugno 2019 - Dall’autunno via al tavolo di lavoro congiunto tra forze di polizia, scolastiche e socio-sanitarie per predisporre un piano di contrasto all’uso di sostanze stupefacenti e abuso di alcol, soprattutto tra i più giovani. A volerlo è il questore Giancarlo Pallini. "Il problema di contrasto non è solo un problema di polizia, ma anche sociale, scolastico, sanitario" spiega il questore.

Per questo, aggiunge, «dopo l’estate con la collaborazione del professor Matteo Marti (tossicologo del dipartimento di Medicina sperimentale di Unife, oltre che responsabile scientifico nazionale del progetto di ricerca sugli effetti delle nuove sostanze psicoattive, ndr) e dell’unità sanitaria locale, metteremo in programma un tavolo di lavoro congiunto». Anche se a Ferrara «è una realtà positiva», utile per Pallini monitorare preventivamente la situazione soprattutto con un occhio di riguardo verso le giovani generazioni, «perché poi non crescano in maniera perversa, con azioni che ricadono non solo sul proprio trascorso ma, a cascata, su tutta la realtà cittadina, come nel caso dell’uso di stupefacenti, abuso di alcol, o di ludopatia e gioco d’azzardo». La più diffusa di queste pratiche, per il questore, è senz’altro l’uso di sostanze stupefacenti. Ma una grave piaga è anche l’abuso di alcolici, tanto che «un adolescente in media consuma cinque superalcolici al mese, con gravi effetti sia fisici che sociali». Su quasi 60 progetti scolastici sul territorio, 22 sono legati al contrasto alle dipendenze e alla sicurezza stradale. Tra la fine del 2018 e gli inizi del 2019, il questore ha emesso cinque provvedimenti di sospensione nei confronti di esercizi pubblici che avevano venduto alcolici ai minori. Quanto al futuro dei cannabis shop dopo la sentenza della Corte di Cassazione la questione è ancora tutta in divenire. «Stiamo approfondendo e monitorando il fenomeno – conclude Pallini – la situazione sulla materia è ancora controversa, tra vendita, produzione e su cosa si possa commerciare».