Signal, sotto processo c’è la mafia nigeriana

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Il 23 settembre dello scorso anno, sempre nell’aula B dove ieri il giudice Giulia Caucci ha firmato le sedici condanne per lo spaccio in Gad, è iniziato il secondo maxi processo sullo smercio di droga in città. Quello che segue l’operazione Signal – il blitz con il quale la Polizia di Stato arrestò una trentina di persone decapitando gli Arobaga Vikings, clan ritenuto di stampo mafioso – boss e soldati accusati di fare parte dell’organizzazione sono comparsi davanti al collegio giudicante presieduto dal giudice Sandra Lepore e al pubblico ministero bolognese Roberto Ceroni. In tutto sono diciassette imputati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, spaccio ed estorsione. Su tutti Emmanuel Okenwa, detto dj Boogje (foto), considerato il numero tre nella catena gerarchica del clan, ai pezzi grossi locali, come i membri della ‘banda del machete’, il commando che nell’estate del 2018 ha tentato di uccidere Stephen Oboh, esponente di spicco del gruppo rivale. Episodio che ha permesso agli investigatori di far scattare questa seconda inchiesta sullo spaccio in città. Nel processo Signal si è costituta parte civile l’amministrazione comunale di Ferrara. Per questo processo, ancora nel vivo, si tornerà in aula il 4 maggio prossimo.