"Snellire i percorsi per il risarcimento e garantire il sostegno agli operatori danneggiati"

Coldiretti Pesca chiede la nomina di un commissario per affrontare l'emergenza del granchio blu nelle imprese ittiche italiane, con danni superiori ai 100 milioni di euro. La nomina dell'ex prefetto Enrico Caterino è vista come un passo importante per salvare il settore e ripristinare la produzione.

"Snellire i percorsi  per il risarcimento e garantire il sostegno  agli operatori danneggiati"

Coldiretti Pesca chiede la nomina di un commissario per affrontare l'emergenza del granchio blu nelle imprese ittiche italiane, con danni superiori ai 100 milioni di euro. La nomina dell'ex prefetto Enrico Caterino è vista come un passo importante per salvare il settore e ripristinare la produzione.

"Con i danni alle imprese ittiche italiane che hanno ormai superato i 100 milioni di euro è importante la nomina di un commissario per fronteggiare l’emergenza granchio blu e garantire le necessarie misure per salvare un settore cardine del Made in Italy". Lo ha sostenuto la Coldiretti Pesca in occasione della nomina dell’ex prefetto di Rovigo e Ravenna Enrico Caterino. "Con la nomina di Caterino è ora necessario snellire i tempi per liquidare le aziende con l’obiettivo di ripristinare una situazione di normalità e la ripresa dell’attività produttiva dei nostri pescatori – ha dichiarato Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti -. Chiediamo dunque un incontro subito con il nuovo commissario in accordo con Veneto ed Emilia Romagna". Proprio il Delta del Po è la zona dove la presenza del granchio blu sta causando i danni più ingenti. "A partire dalla primavera 2023 e a tutt’oggi – spiega Coldiretti – la produzione di vongole è stata praticamente azzerata, con il predatore in grado di frantumare letteralmente i gusci dopo averli tirati fuori dalla sabbia dei fondali. Devastati anche gli allevamenti di cozze. Nelle ultime settimane, inoltre, si sono aggiunti ulteriori elementi di difficoltà per il comparto: i granchi si riproducono in dimensioni più piccole, rendendo inutili le reti attuali e obbligando gli operatori a costosi investimenti in nuove attrezzature con reti a maglie adatte a protezione degli impianti delle vongole. Il surriscaldamento delle acque aggrava ulteriormente il problema. Una situazione che minaccia la sopravvivenza di oltre 2.000 famiglie".