Falsi vaccini Ferrara
A un certo punto Marcella Gennari dice con più di un paziente che si è accorta che la stanno controllando. Che sono state installate le telecamere nell’ambulatorio. "Non voglio niente..." dice a una pazienza cui ha appena fintamente incoluato il vaccino. "Lo dobbiamo fare....perché sono venuti a mettere le tele...". Facile intuire che si riferisca alle telecamere che sono rimaste installate negli ambulatori delle due dottoresse tra gennaio e febbraio. Nonostante questo il progetto di non vaccinare e di intascare soldi per non farlo viene portato avanti con qualche piccola cautela, ma con la stessa determinanzione.
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Intorno alla fine di febbraio una pensionata straniera dopo aver ricevuto il siero fantasma dice alla Gennari "adesso vieni con me", le due si dirigono in uno sgabuzzino e la cliente prende qualcosa dalla borsa e lo porge alla dottoressa. Telecamere o meno, la ’missione’ dei vaccini finti deve andare avanti. Altra situazione in cui si capisce che la Gennari sa di essere osservata è quando si presenta un parroco della provincia due giorni dopo. Lei e il sacerdote vengono immortalati dalla telecamere mentre confabulano a bassa voce, il medico gli fa un segno sul braccio, probabilmente per indicare il punto dove comunque almeno l’ago della siringa deve entrare...giusto per fare un po’ di teatro. E il prete se ne va senza aver ricevuto il vaccino.
L’elenco dei pazienti che saranno iscritti nel registro degli indagati non c’è, ma le categorie sono le più svariate: da ingegneri ad avvocati, sanitari, anche dipendenti dell’Ausl, liberi professionisti, dipendenti di aziende pubbliche, e un buon numero di minori. E tutto questo, ovviamente "non lo deve sapere neanche Dio"
cri.ru.