Sorrisi ed emozione tra i banchi "I ragazzi avevano voglia di tornare"

Il racconto di quattro dirigenti scolastici: "C’era chi non aveva mai visto l’insegnante senza mascherina. I cellulari? Va trovato un compromesso tra l’abuso e l’utilizzo che può essere utile a fini didattici"

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La scuola torna alle origini, ai banchi doppi, agli studenti senza mascherine (se non per particolari patologie) e a quell’atmosfera di socialità mancata per troppo tempo. L’anno scolastico è scattato ieri anche negli istituti di città e provincia, e il coro unanime è di soddisfazione e anche un pizzico di emozione.

"E’ andato tutto benissimo – racconta Massimiliano Urbinati, responsabile dell’istituto VerganiNavarra –, ho voluto visitare personalmente tutte le classi per rendermi conto della situazione e ho visto poche mascherine e tanto entusiasmo. I ragazzi erano sereni, disciplinati e da parte nostra c’era stato un lavoro introduttivo con le famiglie per creare le condizioni migliori, seguendo le direttive ministeriali. L’uso dei cellulari? Conosco la collega di Bologna che ne ha vietato l’uso, forse si è trattato di una sperimentazione il cui intento è stato un po’ frainteso. Personalmente oggi il cellulare è uno strumento fondamentale anche di comunicazione, perciò vietarlo non è facile. Tutto dipende dall’uso che se ne fa, noi lo ritiriamo durante i compiti in classe ma non ne vietiamo l’utilizzo tout court". Il collega Diego Nicola Pelliccia, dirigente responsabile del ’Rita Levi Montalcini’ di Argenta e Portomaggiore, conferma le sensazioni positive. "Nessuna criticità – spiega –, ho visto i ragazzi felici di essere tornati, si respirava la vecchia e casa ’aria di scuola’. I cellulari? Da noi sono vietati, come nella maggioranza degli istituti, a meno che non ci sia un’autorizzazione del docente per scopi didattici".

Al Carducci la preside Lia Bazzanini saluta l’inizio del nuovo anno con diverse buone notizie. "Abbiamo iniziato con quasi tutte le risorse in organico, ed è stato un avvio emozionante. Molti non avevano mai visto la loro insegnante senza una mascherina, altri non erano più abituati ai banchi doppi. E’ stato tutto nuovo". Sull’uso degli smartphone, anche il Carducci è in linea con le direttive ministeriali. "L’indicazione è di lasciarli spenti nello zaino, a chi tenta di ’sgarrare’ va messa una nota e chiediamo anche la collaborazione della famiglia. Ovviamente la misura vale anche per i docenti".

Anche all’istituto Aleotti infine, è stato un avvio seguito con cura e scrupolo. "Abbiamo avuto quindici giorni di tempo per prepararci – spiega il dirigente Francesco Borciani – per cui i motori erano già accesi. Ho visto comportamenti corretti e buoni segnali per un anno che per noi sarà impegnativo. Mascherine? Oggi ce n’erano poche, ma la nostra indicazione è di averle comunque al seguito, per usarle in momenti in cui si potranno verificare assembramenti. Sul cellulare dico che va trovato un equilibrio per uno strumento che se usato con criterio può essere utile sul lavoro, ma che i ragazzi devono imparare a volte ad accantonare".

Mauro Paterlini