Sos nei campi: cercasi manodopera "Niente operai, raccolti a rischio"

Blefari (direttore Patfrut): "Alcuni imprenditori hanno attaccato i cartelli con le offerte lungo i filari". Salvi, presidente nazionale Fruitimprese e alla guida di un colosso del settore: "Fardello sulla crescita"

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di Mario Bovenzi

Sembra un’altra epoca ed un’altra storia e alla fine un po’ è così. Quando, in sella alla graziella della mamma o su uno sgraziato Califfo, i ragazzini ’marinavano’ l’eterna partita di pallone su un piazzalone di periferia per andare a lavorare. Era estate, la pausa degli studi. E c’era allora ampia scelta, tra i filari di un campo di cipolle – ben poco gettonato perché la schiena rischiava di fare crac – e un posto al sole allo zuccherificio, quando un ragazzo di 20 anni se ne tornava a casa con le tasche farcite di soldi. Anche adesso c’è ampia scelta, ma i giovani e non solo loro sembrano puntare il volante zincato dei loro desideri verso altri lidi. "Non ci sono persone disponibili a venire a lavorare, lungo la strada che porta ad Altedo non è raro imbattersi in cartelli che recitano ’cercansi trattoristi’". A parlare è Gabriele Blefari direttore di Patfrut, colosso che lavora un fiume colorato di pere e mele. Lo stabilimento a Monestirolo, in via Argenta, è un osservatorio privilegiato che si affaccia su un mercato del lavoro ’sordo’ al richiamo delle campagne. Che hanno bisogno come il pane di manodopera, ricercata ed accarezzata anche oltre i confini. "Se hai un diploma in tasca e una specializzazione – riprende –, le imprese ti corrono dietro. Adesso, stretti tra Covid e la guerra in Ucraina, è anche difficile avere dipendenti stranieri". C’è una scadenza all’orizzonte, un mese che porta timori nel fiorire della primavera. A maggio viene fatto il punto sulla stagione, si soppesano i volumi di frutta e verdura ed anche i numeri della manodopera che sarà necessaria alle raccolte che dalla fragola arrivano alle distese macchiate di rosso pomodoro del Mezzano. Si sta correndo ai ripari, le associazioni di categoria stanno cercando di creare una banca dati. Trattorista? Ce l’ho. Raccoglitore semplice, ancora manca.

E’ preoccupato dello scenario che si va delineando Marco Salvi, dal 2012 presidente nazionale di Fruitimprese, è alla guida di Salvi Unacoa, una delle realtà più importanti dell’ortofrutta italiana. "La mancanza di manodopera – entra nel merito – è un problema con il quale ci misuriamo dai primi anni del 2000. Adesso il quadro si è fatto più scuro. Molti lavoratori stranieri hanno disertato l’Italia per puntare sulla Germania dove il settore è più garantito da norme che pensano a produttori e dipendenti. Stiamo cercando di ripiegare su personale da Pakistan e India. Ma non è un’impresa facile. Forte la nostra preoccupazione anche perché finalmente dopo due anni costellati dalla pandemia stiamo tornano anche per l’agricoltura ad una situazione normale, con una crescita dell’economia. Certo ha pesato su questa situazione il reddito di cittadinanza. Per carità, la filosofia sarebbe giusta. Ma la sua applicazione lascia a desiderare, ha creato un cortocircuito nel mercato del lavoro. E’ quantomai urgente innescare un meccanismo virtuoso per far incontrare domanda e offerta".