Sos povertà, quasi 200 clochard "Subito un aiuto a chi vive in strada"

Scatta il ’piano freddo’ per assicurare un posto letto a questo esercito di persone in forte aumento. L’assessore Coletti: "L’attenzione per le marginalità è alta, risposte che vanno oltre l’assistenzialismo"

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Fantasmi da scansare ai margini della strada. La mano tesa, un riflesso condizionato della povertà ormai una seconda pelle. Persone di cui nessuno ricorda il volto. I dati sono drammatici e rischiano di esplodere sotto i colpi delle bollette alle stelle e dell’inflazione che galoppa. Vecchi e nuovi poveri, un’emergenza. I numeri del dramma dicono che sono 135 i clochard – 100 maschi e 35 femmine – che nel corso di quest’anno (dati aggiornati ad ottobre) hanno trovato un posto letto nelle strutture di accoglienza in convenzione con Asp, nelle strutture aperte H24, nel dormitorio e nell’ambito del ‘Piano freddo’. Poi ci sono i 65 senzatetto intercettati nel primo semestre dell’anno dall’Unità di strada, in prima linea un’equipe con presidio mobile spesso l’unico contatto per le persone in grave stato di emarginazione. "L’obiettivo è ridurre il disagio vissuto in strada", così l’assessore comunale alle politiche sociali Cristina Coletti annuncia strategie e priorità che stanno alla base del ‘Piano freddo’ che scatterà il primo novembre. Operazione messa in campo dal Comune attraverso l’Azienda di servizi alla persona. Obiettivo, offrire un riparo notturno nel periodo dell’anno più freddo. La misura – fino al 31 maggio 2023 – è rivolta alle persone senza fissa dimora che vivono nella nostra città e si concretizza con la messa a disposizione del Comune, attraverso Asp, di 18 posti distribuiti in due appartamenti di via XX Settembre, accessibili dalle 19 alle 9. "Si tratta – spiega Cristina Coletti – di un’attività mirata, in sinergia con l’assessorato alle politiche sociali, Asp e gli altri servizi di prossimità adottati dal Comune per sostenere le persone più fragili". L’ingresso nelle strutture del ‘Piano freddo’, così come negli altri posti in accoglienza, avviene su invio dello Sportello sociale unico integrato (Ssui) al Servizio sociale Asp-area famiglia e lavoro. Nelle ore di chiusura interviene il Pronto intervento sociale (PrIs). L’ammissione alle strutture è regolamentata, l’accesso tramite forze dell’ordine e strutture ospedaliere avviene attraverso Ssui, Asp e PrIs. "La pandemia – prosegue l’assessore – ha esasperato le fragilità esistenti e creato nuove povertà, questo ha imposto un impegno ampio e su più fronti. L’attenzione alta per le marginalità si traduce nella volontà di andare ad intercettare sempre più persone in condizione di disagio, offrendo servizi adeguati sulla base dei bisogni reali. Dobbiamo programmare azioni che vadano oltre l’assistenzialismo". Questo il senso di una sfida che Coletti così declina: "Promuovere il coinvolgimento delle persone in difficoltà valorizzandone le capacità, favorire l’housing sociale per ricostruire una rete di rapporti che stimoli l’autonomia e il riscatto personale". Al ’piano freddo’ si aggiungono altri progetti, per un impegno di 1.631.907 euro, che consentono di raggiungere 95 posti letto. Una coperta e un tetto per tenere viva la speranza.

Mario Bovenzi