Sottosuolo ai ‘raggi x’ Primo passo della rinascita

Indagine archeologica, poi scatta la riqualificazione dell’area del museo ebraico. La Regione ha dato il via libera a un finanziamento di un milione e mezzo

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Sarà preceduta da un’indagine archeologica la riqualificazione dell’area del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah - Meis, dal lato di Rampari di San Paolo, e la creazione dei nuovi percorsi ciclopedonali di via Isonzo che ridisegneranno anche l’intera area della stazione delle corriere. I lavori partiranno entro questo mese e rappresentano un nuovo lotto del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, così come rimodulato dall’Amministrazione. Recentemente la Regione Emilia-Romagna ha autorizzato l’utilizzo di un finanziamento di circa un milione e mezzo di euro.

L’area dell’autostazione, che si colloca in continuità con le antiche mura di Alfonso II d’Este, rappresenta una zona archeologicamente rilevante. L’Amministrazione ha quindi affidato l’incarico di verifica preventiva delle stratificazioni storiche sottostanti a un professionista. Si tratta di Marco Bruni, con studio a Ostellato. L’affidamento dei lavori del nuovo lotto è già stato realizzato, in primavera, al Consorzio stabile Ambiente, lavori pubblici e infrastrutture. La ditta esecutrice sarà la società cooperativa Avola. L’avvio dell’intervento, previsto entro questo mese, procederà dalla rotatoria di corso Isonzo, che sarà risagomata per realizzare la pista ciclabile. Poi i lavori proseguiranno fino a via della Grotta. Successivamente si sposteranno in via Rampari di San Paolo. L’archeologo e i suoi collaboratori, in via preliminare, si occuperanno, in primis, di effettuare dei carotaggi meccanici per sondare il sottosuolo. Dall’indagine emergerà la stratigrafia della zona per comprendere, preliminarmente ai lavori, lo stato archeologico dell’area a ridosso delle mura storiche. I lavori archeologici verranno eseguiti sotto la direzione scientifica della dottoressa Chiara Guarnieri, della Soprintendenza. Con l’avvio dell’intervento di riqualificazione si terrà conto delle ‘strutture archeologiche’ sottostanti, per metterle in sicurezza, non intaccarle nella fase dei lavori e non creare interferenze nella posa dei sottoservizi.

L’area è di grande valenza archeologica. Il quadrante a sud-ovest della città storica di Ferrara, sul quale è stato realizzato il complesso del mercato ortofrutticolo, era precedentemente occupato dalla Fortezza Pontificia, demolita dopo il 1862. A seguito di questa demolizione e del successivo abbandono dell’area da parte delle autorità militari, furono redatti i primi progetti di recupero della cosiddetta “Spianata”, che hanno previsto la realizzazione di un “Rione Giardino”, su disegno di Cesare Selvelli. Furono costruiti la torre dell’acquedotto, lo stadio, scuole, villette e case popolari e iniziarono i primi interventi a livello di infrastrutture e servizi. Ai margini del nuovo quartiere Giardino, fra via Darsena a sud e il nuovo corso Isonzo ad ovest, negli anni Trenta iniziò la costruzione, su progetto dell’ingegner Carlo Savonuzzi, della struttura del Mof e, negli stessi anni, venne abbattuto un tratto delle mura meridionali adiacenti la Fortezza.