Ferrara, spaccio in centro, maxi vertice in prefettura

Via alla raccolta firme dei commercianti. Residenti di via San Romano, delle Volte e Carlo Mayr sul piede di guerra. "Vediamo i pusher fare sempre avanti e indietro"

Una confezione di droga acquistata in centro (Bp)

Una confezione di droga acquistata in centro (Bp)

Ferrara, 9 agosto 2017 - UN GIRO di vite sullo spaccio di droga in centro storico. Più controlli e più passaggi delle pattuglie di polizia di Stato e carabinieri, soprattutto nelle zone in cui il fenomeno sembra avere attecchito maggiormente. È il risultato dell’incontro che si è svolto ieri mattina in prefettura e che ha visto faccia a faccia i rappresentanti delle principali associazioni dei commercianti della città, i vertici delle forze dell’ordine ed esponenti dell’amministrazione.

INTANTO è partita anche raccolta firme per evitare che le vie del centro diventino la nuova zona Gad. I commercianti e i residenti di via Carlo Mayr, via San Romano e via delle Volte hanno iniziato ieri una raccolta di adesioni per richiedere l’intervento del prefetto e del sindaco. Troppi, a loro dire, gli spacciatori che girano indisturbati per le strade a bordo delle loro biciclette.

«IL RISCHIO – raccontano alcuni commercianti – è che questa zona diventi un nuovo quartiere Giardino. Per ora la situazione non è così drammatica, perché non ci sono risse o scene di violenza, ma il fenomeno dello spaccio esiste». Esercenti e residenti uniti, dunque, per stroncare sul nascere una piaga che farebbe ripiombare quella porzione di centro storico nell’inferno di alcune decine di anni fa. «Ricordo – spiega Adriano di Nikel – quando piazzetta Verdi era un ritrovo di spacciatori e lungo via Carlo Mayr camminavano e bivaccavano i tossici». Ora non è più così, ma la paura è che si torni indietro nel tempo. Chi ha un negozio e chiude alle 19.30 è relativamente fortunato – perché «di giorno passa qualche ragazzo di colore in bicicletta ma nulla più» –, ma chi gestisce un pub o un ristorante assiste ogni sera al via vai dei pusher. «Questa non è la zona dell’Acquedotto – chiarisce Deanna Mantovani di Vintage – ma questi fenomeni si allargano velocemente». Urge, dunque, intervenire il prima possibile. E così è partita una raccolta firme che nel giro di meno di dieci ore ha già raccolto una cinquantina di adesioni. «Il problema è sentito sia da noi sia dai cittadini – denunciano alcuni esercenti, con il foglio firmato in mano –: in particolare, sono i secondi quelli più penalizzati».

COME FARE? Anche qui le idee sono chiare. «Innanzitutto – riprendono gli organizzatori del documento – ci diamo tempo un mese per raccogliere quante più adesioni possibili, anche perché in questi giorni molti sono in ferie. Poi chiederemo un incontro al sindaco e al questore per porre alla loro attenzione il problema e trovare insieme la possibile soluzione. Noi pensiamo, ad esempio, che un passaggio più frequente delle forze dell’ordine in queste vie ci possa aiutare, come anche una maggiore illuminazione». E’ necessario fare in fretta, per battere sul tempo quegli spacciatori che rapidamente, in sella alle loro biciclette, ogni sera si avvicinano al centro storico per concludere i propri ‘affari’.