Spal in visita al Museo dell’ebraismo "Voi, siete un esempio per i giovani"

Mister De Rossi e i giocatori a lezione dal direttore Spagnoletto: "Società in prima linea contro il razzismo"

Spal in visita al Museo dell’ebraismo  "Voi, siete un esempio per i giovani"

Spal in visita al Museo dell’ebraismo "Voi, siete un esempio per i giovani"

di Mauro Malaguti

Spal & Meis, atto primo del nuovo connubio: squadra in visita al Museo ebraico di via Piangipane. E a giudicare dall’attenzione mostrata nel percorso guidato dal direttore Amedeo Spagnoletto e dai suoi collaboratori, anche con grande interesse. "Questa è casa vostra – ha detto Spagnoletto – e lo sarà sempre. Oggi i tempi sono un po’ stretti ma ciascuno di voi può tornare, anche quando magari sarà in un’altra squadra, e sarà sempre il benvenuto. Dal canto nostro, vi abbiamo accolti con entusiasmo: siete per i giovani della vostra generazione dei simboli ed è bello vedervi così interessati. La Spal è in prima linea nella lotta al razzismo e mi auguro che presto si possa firmare un protocollo che sancisca questa collaborazione. iniziata oggi ma in attesa di vivere altri momenti". I tempi contingentati della visita, poco più di un’oretta nel primo pomeriggio senza imporre semaforo rosso agli altri gruppi esterni, hanno costretto la Spal a dividersi in due comitive di una quindicina di persone ciascuna, di cui faceva parte anche l’avvocato Marcello Sacerdoti, membro della comunità ebraica ferrarese.

Mister De Rossi e una parte dei giocatori si sono concentrati sulla mostra che illustra leggi razziali del Novecento e deportazione nazifascista, mentre il direttore generale Gazzoli coi vari Alfonso, Meccariello e Zuculini tra i più interessati e fervidi di domande, hanno seguito Spagnoletto in una veloce spiegazione della storia degli ebrei in Italia, dai tempi di Abramo sino alla chiusura dei ghetti nel 1860. La squadra era giunta col pullman sociale al gran completo, assenti per problemi vari i soli Varnier, Maistro e Nainggolan. L’interesse di tutti è stato massimale, e per dirla con Spagnoletto, "le domande pertinenti hanno dimostrato una buona consapevolezza per quanto riguarda la materia". Le vicissitudini dei vari insediamenti da un lato e l’orrore per gli eventi del secolo scorso dall’altro sono stati motivo di grande attenzione e l’intero gruppo ha mostrato rispetto ed educazione. Tra una menorah e una chiave del portone dell’antico ghetto di Ferrara, tra le mappe dell’antica diaspora e il racconto multimediale dei drammatici anni tra il 1938 e il 1945, i giocatori hanno dato prova di maturità e di consapevolezza. "E questo incontro deve servire proprio ad arricchire il bagaglio di consapevolezza dei nostri ragazzi, molti dei quali sono in età di studenti – ha chiosato Andrea Gazzoli –: Varnier ad esempio oggi è assente perchè all’università per dare un esame". Inevitabile anche qua e là uno sguardo del direttore al telefonino: si era durante le ore finali del mercato, e il contatto col responsabile di area tecnica Fabio Lupo che conduceva le trattative a Milano non poteva non essere costante.

"Vi ricordo – ha detto ancora Spagnoletto nel salutare la Spal a conclusione della visita – che il vostro club ha avuto nel corso della sua storia più di una presenza ebraica. Su tutti, proprio cent’anni fa, tra il 1920 e il 1924, il presidente era il padre di Giorgio Bassani, Enrico. Non vi deve stupire la circostanza: gli ebrei erano molto bene integrati nella comunità cittadina e subito prima delle leggi razziali espressero anche un sindaco nella persona del podestà Ravenna. Poi, di 600 che erano ne videro partire per i campi di sterminio 200, dei quali tornarono in poche unità".