Ferrara, 12 giugno 2025 – È il cuore biancazzurro di Ferrara che pulsa per le vie del centro storico. La partenza è dallo stadio Paolo Mazza, simbolo di un amore che nonostante tutto non conosce confini. Striscioni, cori, fumogeni. A squarciagola si canta: “Noi, non moriremo mai”.

L’affetto dimostrato da ultras, simpatizzanti, dipendenti e una larga fetta della città alla Spal è qualcosa di profondo. Viscerale. Quando il corteo – circa duemila persone – arriva ai piedi dello scalone, la voce che si sente è quella che arriva dal microfono di un ultras che scandisce le parole contenute in un comunicato. Lungo, dettagliato. Ma riassumibile in una richiesta: futuro. La tifoseria chiede questo, di poter tornare in quella curva ovest che anche nei momenti più difficili non ha mai fatto mancare il proprio affetto alla squadra.

Ora la prospettiva di sprofondare agli inferi dell’Eccellenza dopo una stagione in C combattuta fino all’ultima partita – quella della salvezza – per chi ama i colori biancazzurri non è accettabile. I cori sono a metà fra l’affetto verso la maglia e il disprezzo verso la presidenza della società. Una volta terminata la lettura del comunicato da parte degli ultras, il sindaco Alan Fabbri e l’assessore allo Sport Francesco Carità escono dal portone principale del Municipio. Stringono le mani dei tre delegati della tifoseria incaricati di consegnare al primo cittadino il testo. Fabbri e Carità prendono il comunicato e tornano dentro il municipio. Un commento arriva dal primo cittadino. "L’amministrazione – dice – è già al lavoro per uscire da questa situazione, triste per le sorti di una squadra storica, amata e benvoluta anche fuori Ferrara, e per la città stessa”. La folla radunata canta ancora. E l’hanno fatto capire molto chiaramente: “Ferrara merita rispetto”.