
Mirco Antenucci, bomber e capitano della Spal
"Io ci sarò sempre". Nella burrasca, il cittadino adottivo Mirco Antenucci lancia un ormeggio, e per il momento, in assenza di altre certezze, è una gomena da reggere forte e tesa contro ogni vento. È difficile dire oggi cosa ne sarà della prossima Spal: si attendono offerte e risposte, reazioni e controreazioni. E si spera soprattutto in un approdo finalmente locale, in un gruppo di Volonterosi che diano il segnale che non c’è solo il pubblico a essere così teneramente affezionato alla squadra di calcio del capoluogo. Ma in un’attesa che si preannuncia tutt’altro che brevissima, lo statement del lupo di ‘RoccaFerrara’ fa breccia ed è il primo raggio che inizia a scaldare un poco il cuore. Per un rilancio, non c’è di meglio di un simbolo. A Verona, per citare l’esempio recente di un vecchio amico della Spal, la bandiera nella tormenta la sta tenendo alta Sergio Pellissier: relegato nel 2021 nello sprofondo della Terza categoria, il Chievo è oggi in serie D, complice una opportunità di triplo salto di categoria presa al volo.
A Mirco non si chiede di investire denari, non è il suo ruolo e altri son chiamati a farlo. Ma la sua disponibilità a trecentosessanta gradi è di altissimo valore morale: addirittura, in Eccellenza Antenucci potrebbe rivedere i suoi piani e continuare a giocare sbancando la classifica cannonieri, risolvendo così il problema del bomber. Ma tocca a lui capire se dentro ha qualcosa ancora come calciatore o se quella parentesi è chiusa per sempre. Ciò che conta è che Mirco sia della partita, e quale che sia la veste, che resti il vessillo da sventolare e da porre a guida ideale del processo. Spetta poi ai Volonterosi per ora nell’ombra finanziare la barca abbandonata alla deriva dei dilettanti da Joe Tacopina, convincendo il sindaco Alan Fabbri e il Municipio.
In campo sarebbe bello poter ripartire anche da uno come Juan Molina, che ha colpito e commosso con una sincera dichiarazione d’affetto la piazza che lo ha eletto eroe dell’ultima notte, dopo la doppietta al Milan che la mancata iscrizione ha vanificato. Chiedere a un professionista di scendere di due categorie non è semplice, e facilmente rimarrà nel cassetto dei "sarebbe bello se". Ma Juan è uno vero, e chissà, senza nulla pretendere, mai dire mai… E se sui social spuntasse un secondo post dell’argentino a raccontarci una puntata che ancora non conosciamo? Ci sono altri eroi nell’ombra che molto possono fare sulla via di una rinascita da lontano. E sono quei diecimila che hanno esultato alla doppietta di Molina, credendo di aver scampato un pericolo che era invece dietro l’angolo, sotto spoglie inimmaginabili.
Pensate che segnale sarebbe per il mondo del calcio se alla prima partita interna in Eccellenza la Spal si presentasse con quegli stessi effettivi sugli spalti: si stupirebbe tutta Italia e si manderebbe uno squillo clamoroso anche fuori le mura. D’altronde, per ripartire senza star troppo a piangerci su, c’è in primis gran bisogno di bonifici, ma un po’ d’amore non guasta mai. Guardate Eros, nomen omen, e i suoi magnifici ragazzi…