MARIO BOVENZI
Cronaca

Spariti 3.475 artigiani. Dieci anni in picchiata. Tra incudine e martello: "Noi, mosche bianche"

Secondo la Cgia di Mestre sarà un’impresa trovare fabbri, elettricisti, idraulici. La storia della famiglia Padovani, primi passi nell’800 con i ferri di cavallo.

Spariti 3.475 artigiani. Dieci anni in picchiata. Tra incudine e martello: "Noi, mosche bianche"

IN DIRETTA Gianni Padovani con il padre Sergio, 80 anni, durante una dimostrazione del mestiere di fabbro

Artigiani in caduta libera. Dal 2012 al 2023, arco di 11 anni, il numero degli artigiani in Italia è crollato. Sono 410mila in meno (-22%); - 73mila solo nell’ultimo anno (5%). In Emilia Romagna siamo passati da 196.680 a 149.984 (-46.696, - 23,7%). Anche a Ferrara, nello stesso periodo, forte è la tendenza verso il basso. Siamo al 20° posto in classifica con un crollo da 13.464 a 9.989 (-3.475, - 25,8%). Se questa tendenza non sarà invertita entro una decina d’anni sarà un’impresa trovare un idraulico, un fabbro, un elettricista in grado di fare una riparazione in casa. L’sos è dell’Ufficio studi della Cgia che ha elaborato i dati dell’Inps.

"Siamo mosche bianche, ci contiamo sulle dita di una mano", Gianni Padovani, la prima fucina nel 1853, alle spalle quattro generazioni di fabbri, ci mette poco a fare i conti dei colleghi rimasti sulla mappa di Ferrara e provincia. "C’è qualche famiglia, ancora qualche impresa". Mosche bianche a battere tra l’incudine e il martello nelle dimostrazioni che fanno nelle scuole, alta tecnologia nell’officina che si è messa al passo con i tempi, li ha seguiti, ha giocato d’anticipo. "Se grazie alla nostra esperienza non eravamo pronti a cambiare non saremmon qui a raccontare quest’avventura". Officine Padovani, di padre in figlio, anno dopo anno a San Bartolomeo in Bosco. Con lui il fratello Mauro e papà Sergio, 80 anni, che ancora indossa quel grembiulone per proteggersi da scintille e frammenti roventi. Perché con i ferri di cavallo allora, con i trattori adesso di passi avanti nei fai pochi. "Le campagne attraversano tempi difficili, sono stati massacrati, messi al tappeto da grandinate e dispetti del meteo. Giusto ti chiamano per riparare qualche attrezzo vecchio, perché ormai anche tra i filari, la cultura contadina è cambiata. E quando si rompe qualcosa butti e compri pezzi di ricambio nuovi". Così loro hanno invertito un po’ la rotta, messo il timone al centro nel mare di un’economia che cambia ad ogni sospiro del Nasdaq e, fedeli all’antico mestiere, realizzano porte e cancelli, un’arte. Pescano in un bacino di clienti che da Ferrara arriva a Bologna, da Bologna al mare. "Facciamo fatica ad accontentare tutti, siamo costretti a malincuore a dire di no, anche perché c’è un altra faccia di questa medaglia, quella di trovare giovani che vogliano imparare il mestiere. Fare il fabbro è magari bello in qualche foto in bianco e nero. Nella realtà ci vuole passione, come in tutte le cose". Parole di Gianni, spalle e braccia forgiate nel ferro. ’Sbam’, giù una martellata. Un punto fermo.