Lo spazzino di quartiere non sarà più un progetto pilota, ma diventerà un presidio strutturale per il mantenimento della pulizia e del decoro urbano. A comunicarlo al Carlino è l’assessore all’Ambiente, Alessandro Balboni che, alla luce dei risultati ottenuti nei primi sei mesi dell’anno ha assunto questa decisione. D’altra parte, sono 37,4 le tonnellate di rifiuti raccolti dagli operatori da gennaio a giungo di quest’anno. Insomma, non proprio un quantitativo esiguo di rifiuti. "L’impegno economico – dice il vicesindaco – non è troppo impegnativo per l’amministrazione, si tratta di qualche decina di migliaia di euro annui. Ma, dal momento che si tratta di un servizio che sta dando ottimi risultati, anche per il mantenimento della pulizia del centro storico in particolare durante i concerti e gli eventi, abbiamo deciso di confermarlo e di renderlo strutturale". Si tratta di tre operatori che, tutti i giorni della settimana, operano a rotazione armati di ramazza e camioncino per tener pulite in particolare le zone più centrali di Ferrara. "Molto del lavoro dello spazzino di quartiere – così Balboni – è dettato dalla necessità di rispondere alle segnalazioni che vengono fatte dai cittadini attraverso l’app oppure via email o tramite il cellulare". Tra l’altro l’impresa Brodolini, in appalto da Hera, per svolgere il servizio – stando a quanto riferisce l’amministratore – ha anche fatto delle assunzioni, per cui probabilmente era già in programma da qualche tempo il fatto che si sarebbe ’istituzionalizzato’ il servizio.
Parallelamente, sta funzionando a pieno regime il sistema di foto-trappole installate dall’amministrazione per contrastare gli abbandoni selvaggi. "Purtroppo – così l’assessore – sono tanti ancora gli abbandoni che vengono effettuati in maniera irregolare. E, in particolare, registriamo problematiche evidenti con i ’pendolari’ ossia coloro che, abitando in altri comuni, lavorano a Ferrara e conferiscono i rifiuti nel nostro Comune in maniera scorretta. Peraltro, le nuove misure di contrasto prevedono sanzioni piuttosto ’salate’ per i trasgressori". Al momento i dispositivi, mobili, sono otto. Il tempo di permanenza medio di una foto-trappola in un’isola ecologica è di tre settimane. Fra l’altro, proprio per tentare di evitare il più possibile gli abbandoni di rifiuti selvaggi in centro storico, ne è stata installata una anche nell’isola ecologica della nuova piazza Cortevecchia.
f. d. b.