Spettacoli e buona tavola, la Fiera fa il pieno

Prima le prelibatezze del maestro pasticcere Gino Fabbri e dello chef Mainardi, poi sul palco risate con il vincitore di Italia’s Got Talent

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Altra serata full alla Fiera di Proloco e Accento, dove si è parlato di tradizioni ma anche del potere della risata. Giovedì iniziato da Flemming dove Denny Bonazzi ha chiamato lo chef Andrea Mainardi, della Prova del Cuoco e poi il Grande Fratello Vip, e il maestro pasticcere Gino Fabbri, per uno speciale cooking show. "Mi è piaciuta tantissimo la cordialità della gente che mi ha accolto – ha detto Mainardi, che ha anche visitato un paio di aziende della zona –, un’accoglienza straordinaria, in questo centro nevralgico della zona e della cucina. Nel piatto realizzato qui ho voluto mescolare l’Emilia al mio essere bergamasco con la sfoglia tirata a mano da Rina Poletti, realizzando pappardelle messe subito nel mio sugo con porcini e taleggio. La cucina anche in momenti difficili unisce, cerchiamo di regalare qualche momento spensierato e mi piace anche lasciare qualche trucchetto o idea da usare in cucina". Ricordi e futuro dal Maestro pasticcere. "A Cento iniziai a venire quando si faceva con la Coquina, almeno 30 anni fa – ha detto Gino Fabbri –. Tutto ciò che è cultura enogastronomica del territorio sarebbe da non sminuire e non perdere perché fa parte della tradizione delle persone, da trasmettere alle nuove generazioni. Piatti che un tempo venivano nascosti perché definiti poveri, oggi rappresentano un pregio e una ricchezza inestimabile".

Poi al palco Rocca, presentato da Patty Po, le risate ma anche il messaggio forte di Andrea Fratellini e i suoi personaggi tra i quali Zio Tore, vincitore a Italia’s Got Talent. "Un pubblico meraviglioso, una bella accoglienza. Ho sentito forte l’energia della gente – dice Fratellini, che al pubblico ha raccontato anche la sua storia, iniziata dal voler dare un sorriso ai bambini negli ospedali che tutt’ora visita –. La racconto soprattutto per cercare di spingere i giovani a portare sorrisi in corsia, a dare il cambio ai volontari e una continuità non solo per i bambini ricoverati ma anche per dare una carezza al cuore dei genitori che vivono situazioni dolorose, per non farli sentire soli e vedere che il proprio figlio è accudito su tutti i fronti. Con il buonumore spesso le terapie funzionano meglio. Ho concluso anche lo spettacolo invitando tutti a sorridere sempre, nonostante tutto. A Cento c’è stato un bello scambio di buonumore tra me e il pubblico".

Laura Guerra