
Daniele Bretta, turista del Lido di Spina e caregiver della moglie, interviene nel dibattito e pone domande "Arrivare al bagnasciuga spesso è impossibile". Guietti (Cesb): "Cerchiamo insieme le soluzioni".
E’ Daniele Bretta, un lettore che frequenta i lidi comacchiesi, a intervenire nel dibattito apertosi sulle pagine del Carlino in merito alla fruibilità, da parte delle persone con disabilità, delle nostre coste. Si palesa nella veste "di semplice cittadino, frequentatore del lido di Spina di svariati decenni e in qualità di caregiver, essendo mia moglie portatrice di handicap". Ritiene il problema sollevato da Marco Malagodi "veramente importante", del quale è ben consapevole e che lo tocca molto da vicino, sottolineando come evidentemente per la diversa conformazione e lunghezza delle spiagge nei 7 lidi di Comacchio non si possa fare "un discorso omogeneo, e mi focalizzo su Lido di Spina, che conosco abbastanza bene".
Così formula alcune domande a Luana Guietti, dirigente della Cooperativa Esercenti Stabilimenti Balneari che conta 55 associati fra Estensi e Spina, fra le quali quella di elencare quali siano quegli stabilimenti "dove la passerella arriva fino al mare. Tutte si fermano ad una distanza tale – precisa Daniele Bretta – che è impossibile accompagnare una persona disabile fino al bagnasciuga. Sedie da sabbia non ne ho mai viste, qualche Job, le sedie galleggianti, l’ho pure utilizzata, ma devi essere ’Maciste’ se vuoi arrivare dal termine della passerella al mare".
Domanda se servono autorizzazioni per prolungarle, "si facciano le richieste e le si rendano pubbliche, poi andremo a bussare da chi non le approva". E sempre per il lido di Spina suggerisce di pubblicare "l’elenco dei bagni che possiedono le attrezzature adeguate, ma non parlatemi dei servizi igienici, che sono obbligatori da almeno trent’anni, piuttosto meglio fare i nomi di chi non li ha".
Successivamente pone alcune questioni al sindaco di Comacchio Pierluigi Negri, che aveva risposto sul problema che non poteva imporre nulla ma che potrebbe mettere punteggi nei bandi: "Significa che prende tempo e lascia percepire una lontananza fra problema e soluzione. Tuttavia il punto dove sicuramente deve fare qualcosa sta nelle vie di accesso agli stabilimenti. Ci sono strade e marciapiedi che presentano da anni avvallamenti, buche e dossi dove una carrozzina, se passa, rischia di rovesciarsi. Ovviamente mi riferisco a Lido di Spina. Se vuole gli posso inviare documentazione fotografica con tutte le ’barriere’ del caso".
"Per i nostri stabilimenti c’è un divieto, per legge, del posizionamento di qualsiasi struttura a meno di venti metri dalla battigia – replica Luana Guietti – ed il mare una volta mangia ed in un’altra spiaggia allunga. Tuttavia vorrei invitare il signor Bretta ad un tavolo per trovare assieme le miglior soluzioni, alle quali magari non avevamo pensato, poiché l’accoglienza di tutti é al primo posto di ognuno dei nostri gestori di bagni".
cla. casta.