Stadio Mazza Ferrara, oggi commissione di vigilanza

Alle 11 incontro in Prefettura per l’ok alla disputa delle partite al Paolo Mazza

Il dissequestro del Paolo Mazza, sabato alle 12.30 dopo circa un mese dai sigilli

Il dissequestro del Paolo Mazza, sabato alle 12.30 dopo circa un mese dai sigilli

Ferrara, 13 agosto 2019 - Alle 11 in Prefettura si riunisce la Commissione di Vigilanza, che darà l’ok alla disputa delle partite allo  stadio Paolo Mazza. Intanto è battaglia di relazioni. «Ho la sensazione che si sia forzato un meccanismo penalistico per risolvere una controversia di carattere civile, legata essenzialmente a contenziosi fra aziende. In pratica, le spese per gli accertamenti sullo stadio sono stati pagati dallo Stato, quando i costi avrebbero dovuto essere invece sostenuti da chi, in questa vicenda, aveva e ha altri interessi. In questo senso l’esposto che ad aprile ha innescato tutto, mi è parso garibaldino...». Riccardo Venturi, avvocato di Nicola Bellotti, uno dei quattordici indagati nel Mazzagate, solleva un po’ di polemica. Che non influisce sulla questione essenziale della sicurezza, acclarata, dello stadio: «La gravità dei vizi costruttivi è già stata esclusa dalla perfetta reazione delle coperture alle prove di carico». Severo anche il legale dell’imprenditore Giuseppe Tassi, l’avvocato Giulio Garuti: «Nella relazione sono sottolineate problematiche che contestiamo. Sono ridondanze in materia di sicurezza: ma attendiamo la relazione che dovrà far luce sulla normativa sotto il profilo della progettazione e dell’esecuzione della progettazione».

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Le 34 pagine dei consulenti della Procura Carlo Pellegrini e Mario Organte, nell’indicare la necessità di un progetto di ripristino della ‘conformità’ e della ‘durabilità’ dello stadio, ne attestano comunque la sicurezza (definita «accettabile»). Evidenziando incongruenze nei montaggi di alcune flange, l’assenza di alcuni bulloni (e persino il fatto che vari bulloni sono diversi da quelli generalmente utilizzati), sembrano raccontare la storia di un cantiere punk, dove qualche soluzione è stata gestita all’impronta, nella fretta di concludere il cantiere nei tempi previsti. Ad esempio utilizzando rondelle per fare da spessore, o modificando controventi e flange diversamente da quanto previsto dal progetto. Ma queste non conformita, scrive il consulente tecnico della Spal, Franco Mola (ordinario di Tecnica delle costruzioni al Politecnico di Milano) «non sono tali da apportare, anche marginalmente, una riduzione della capacità portante delle strutture». Mola riferisce un episodio illuminante: «Durante una prova sulla Curva Ovest si è scatenato un fortunale, con raffiche di vento di 34 metri al secondo, di circa il 35% più elevata di quella stabilita dalla legge, pari a 25 metri al secondo. Le strutture non hanno evidenziato il minimo segno di sofferenza». Il contraddittorio tecnico è destinato ad acuirsi quando, a ottobre, arriveranno le considerazioni finali di Pellegrino e Organte. «Ma la sicurezza dello stadio è comprovata, i futuri lavori saranno poco più di una manutenzione», dice Vincenzo Bellitti, legale di Fabrizio Chiogna, collaudatore.

Intanto oggi, alle 11, si riunisce in Prefettura la Commissione di Vigilanza, che darà il via libera all’utilizzo del Mazza. Passaggio fondamentale per avviare la prevendita in vista di Spal-Feralpisalò di Coppa Italia e dell’esordio in campionato contro l’Atalanta. Dalla Prefettura, dopo l’esame delle carte, è probabile che la Commissione si trasferisca allo stadio, per verificare de visu la nuova recinzione della Curva Ovest, identica a quella montata nel 2018 alla Est.