Ferrara Stadio Mazza sequestrato, slittano i controlli. "Cambiamo procedura"

I tecnici hanno deciso di non procedere con i pesi dall’alto ma con il metodo dei tiranti, ma il piano deve essere approvato dal progettista

Uno scatto che ritrae i tecnici fuori dallo stadio durante il sopralluogo

Uno scatto che ritrae i tecnici fuori dallo stadio durante il sopralluogo

Ferrara, 19 luglio 2019 – Sembrava ormai tutto definito ma ieri mattina l’inchiesta sullo stadio Mazza ha riservato una nuova sorpresa. L’ultimo sopralluogo nella struttura, ormai per tre quarti sotto sequestro, ha rimescolato le carte in tavola, scombinando i piani fissati nell’incontro fiume di lunedì in procura. Il risultato? Cambia la modalità di esecuzione degli accertamenti tecnici (VIDEO) e slitta la data di inizio dei lavori. Il tutto tra gli interrogativi e le perplessità di molte tra le parti radunate sul prato dell’impianto sportivo per il primo step di verifiche legate all’inchiesta di procura e guardia di finanza che vede indagate quattordici persone.

Migration

Sotto la lente, lo ricordiamo, sono finiti i lavori di ampliamento dello stadio eseguiti nel 2018. Gli inquirenti indagano per falso ideologico e frode nelle opere pubbliche, ipotesi di reato legate alla correttezza delle opere eseguite su curva est, gradinata, tribuna nord e curva ovest. Conferiti gli incarichi ai consulenti e definito il metodo di intervento per verificare la conformità alla normativa della struttura, ieri mattina le parti avrebbero dovuto trovarsi al ‘Mazza’ per predisporre le strumentazioni e definire gli ultimi dettagli dell’operazione. Il summit è stato però teatro di un nuovo colpo di scena. Il consulente della procura, Carlo Pellegrino, ha avanzato la proposta di cambiare la metodologia scelta per le prove di carico.

A inizio settimana si era stabilito di procedere con un intervento ‘dall’alto’, ossia caricando sulla struttura dei pesi consistenti in serbatoi d’acqua da una tonnellata. Lasciando i pesi sulla copertura per un periodo di tempo determinato e poi levandoli sarebbe stato possibile verificare la regolarità del tutto. Ora, invece, si è deciso di procedere con una prova di carico ‘dal basso’, cioè con l’utilizzo di tiranti e martinetti idraulici. La scelta di questa metodologia – inizialmente scartata perché diversa da quella utilizzata per il collaudo originario, eseguito con l’altra tecnica – sarebbe legata a ragioni di tempo. Stando a quando spiegato da tecnici e avvocati, la prova di carico con tiranti e martinetti permetterebbe di eseguire le analisi in maniera più rapida e di ripeterle in caso di anomalie. Questo però, dal punto di vista procedurale, impone una modifica nella scansione delle operazioni.

Per prima cosa, infatti, il consulente della procura dovrà stilare un nuovo piano per le prove. Il documento, che dovrebbe essere già pronto entro oggi, dovrà essere esaminato dal progettista dei lavori di ampliamento, Lorenzo Travagli. Quest’ultimo dovrà valutare la capacità della struttura di reggere alle sollecitazioni dei tiranti, soprattutto se applicati in determinati punti. Con il nulla osta del progettista, il piano finirà all’attenzione dei consulenti di parte i quali avranno tempo fino alla mezzanotte di martedì 23 luglio per avanzare eventuali considerazioni. Se tutto filerà liscio, alle 9.30 di mercoledì 24 inizieranno le opere su gradinata, tribuna nord e curva est. Questo cambio di rotta riduce ulteriormente il tempo a disposizione dei tecnici ma non dovrebbe intaccare l’ipotesi di dissequestro a fine luglio, avanzata sin da subito dalla stessa procura.