Stop alle reti a strascico, continua la protesta

Comacchio e Goro, le associazioni di categoria annunciano altre manifestazioni contro le regole sulla pesca imposte dall’Europa

Stop alle reti a strascico, continua la protesta

Stop alle reti a strascico, continua la protesta

"La stragrande maggioranza della politica si è espressa contro il Piano d’azione della Commissione europea che prevede la messa bando della pesca a strascico". Un segnale importante è stato rilevato da Vadis Paesanti (Confcooperative FedAgriPesca E-R) che, ieri, ha seguito la seduta del Parlamento europeo in cui è stato affrontato l’argomento che interessa da vicino anche gli operatori del settore ittico di Comacchio e Goro. "Vorrei sentitamente ringraziare per il lavoro e la partecipazione dei pescatori alla manifestazione di protesta che si è svolta sabato scorso. L’obiettivo è quello di salvaguardare un settore importante, che per primo ha a cuore la tutela del mare. E ringrazio altresì tutti i parlamentari, al di là dell’appartenenza politica, che hanno dato il loro sostegno, in particolare l’onorevole Rosanna Conte. Speriamo che in Italia, il nostro Governo e il Parlamento facciano sentire la loro voce a tutela della pesca e del suo prodotto, che è la cosa più nobile per le proteine che contribuiscono alla salute del consumatore". La voce dei pescatori è pronta anche a farsi nuovamente sentire: "Organizzeremo altre significative iniziative dei protesta e Aci Pesca sarà in prima linea. Per giugno abbiamo intenzione di ripetere l’iniziativa". L’eurodeputata della Lega Rosanna Conte (unica coordinatrice italiana in Commissione Pesca al Parlamento Europeo) ieri è intervenuta alla seduta del Parlamento europeo, indossando sul proprio abito un pezzo di rete che i pescatori impiegano per la pesca a strascico in Italia e ha rivolto domande al Commissario Ue alla Pesca Virginijus Sinkevicius: "Vede la grandezza delle maglie? Sa che l’impatto sui fondali del nostro strascico non è come quello dei pescherecci extra-Ue? Ha sentito le sirene dei pescatori che hanno manifestato in tutta Europa?". Parole, queste, con cui ha contestato il Piano d’azione della Commissione europea, che "è un boomerang – ha rilanciato -. In nome di un ambientalismo ideologico, volete vietare la pesca a strascico praticata da ben 2088 imbarcazioni italiane. Ci chiedete di rinunciare al 20% della flotta italiana e a intere filiere ittiche per far spazio al pesce importato da Paesi terzi che nemmeno rispettano le nostre stesse regole e standard, o peggio per rifilarci il pesce prodotto in laboratorio. È questo quello che volete veramente per il futuro alimentare dell’Ue?".

Valerio Franzoni