Stop Green pass, gioia di bar e negozi

A Ferrara la voce di alcune attività nelle quali è finito l’obbligo di certificato: "Il prossimo passo? Basta mascherine"

Green pass, non è più richiesto nei negozi

Green pass, non è più richiesto nei negozi

Ferrara, 2 aprile 2022 - Fine dello stato di emergenza e con esso addio all’esibizione del green pass, almeno in alcuni luoghi. Servirà ancora un mese per liberarsi della mascherina e salutare definitivamente il certificato verde ovunque, ma da ieri l’emergenza sanitaria è tecnicamente conclusa. Due anni dopo l’inizio dell’incubo, ora l’Italia è decisa a tornare al 2019.

Ci vorrà, come detto, ancora un po’ di tempo. Nello specifico, ancora nove mesi. Il primo maggio, si potranno liberare naso e bocca dalla tanto odiata mascherina: contestualmente, il green pass si potrà cancellare da ogni dispositivo elettronico.

Metà giugno, invece, sarà la data ultima degli obblighi vaccinali per militari, agenti di polizia (anche locale) e di pubblico soccorso, personale dei penitenziari e Ata. Il 30 giugno, quindi, si tornerà in presenza nel mondo del lavoro privato, mentre il 31 dicembre decadrà anche l’ultimo obbligo, ovvero quello di vaccino per il personale ospedaliero e delle Rsa.

Intanto, però, si comincia con il certificato verde. Tutto vero, nessun ‘pesce d’aprile’: "Speriamo in qualche cliente in più – ammettono Federica Tuffanelli e Martina Tampieri da Liu Jo – anche se non abbiamo mai avuto alcun problema con il green pass". Non è comunque più obbligatorio esibirlo nei bar e nei ristoranti all’aperto, nelle strutture alberghiere, librerie, negozi, musei, stadi, piscine aperte, banche, poste, tabaccai, parrucchieri ed estetiste, parchi divertimento e sui mezzi pubblici. Con buona gioia dei cittadini, che intravedono (questa volta per davvero) la luce in fondo al tunnel, e degli addetti ai lavori, sgravati da controlli spesso troppo complicati.

"Già dalle prime ore di oggi (ieri, ndr) – racconta Riccardo Boco, Royal bar di via Mazzini – ho accolto clienti che non vedevo da tempo. Prima diverse persone prendevano la colazione e la portavano via, adesso invece si fermano fuori a consumare".

E non c’è nemmeno bisogno di dirlo. La gente sa perfettamente che con aprile le misure si sono allentate e di parecchio. Sulle vetrine ormai sono scomparsi i cartelli che indicavano l’obbligo di green pass, mentre rimangono quelli che ricordano di indossare la mascherina. Quando anche quel messaggio sparirà, come detto, forse si potrà parlare di vera ripartenza: "Quello per noi sarà un vero passo in avanti – confessa Vittorina Sgaravatto di ‘Every Time’ – in quanto per curare al meglio le nostre clienti è bene vederle in viso".

Nel locale di acconciature di Boccacanale di Santo Stefano, tra l’altro, già in tempo di emergenza si erano attrezzati con le dovute cautele: "Se un cliente non aveva potuto vaccinarsi per documentati problemi di salute – incalza Sgaravatto – gli offrivamo noi il tampone". Insomma, si è combattuto il virus con ogni mezzo, ma soprattutto in maniera unita. Ora che il timore di una nuova ondata sembra lontano, la parola d’ordine è comunque quella di non abbassare la guardia.

Alla libreria Libraccio-Ibs , ad esempio, il certificato verde non è obbligatorio in caso di acquisto di un libro, ma lo rimane durante le presentazioni degli stessi. "La sensazione generale è di un miglioramento – puntualizza Francesca Rosestolato – e speriamo che pian piano aumentino anche i turisti". Viaggiatori che, ovviamente, dovrebbero fare capolino in maniera sempre più importante anche nelle strutture alberghiere.

Anche qui il green pass è solo un ricordo ma, forse, ciò potrebbe minare la serenità di qualche cliente: "Nel giro di un mese – conclude Francesca Porta dell’hotel Nazionale – si potrà soggiornare senza certificato e senza mascherina. Forse qualche persona temerà il contatto con chi non è protetto". Già, perché dopo ormai due anni di restrizioni varie, un conto è sognare nuovamente la libertà, un conto è riuscire poi a godersela senza ansie e paure. Intanto, è bene provarci. Il primo passo, in tal senso, è lasciare in tasca il green pass.