Storia e destino nelle opere di Lia Levi

Da "La sposa gentile" all’ultimo "Ognuno accanto alla sua notte": chiavi per capire l’animus ebraico

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di Gianni Venturi

Questa fotografia sancisce nel ricordo e nella storia l’incontro ravvicinato con Lia Levi, la terza scrittrice ebrea dopo Liliana Segre ed Edith Bruck autrici che mi hanno coinvolto nella loro testimonianza e capacità letteraria non solo culturalmente come è logico per chi svolge il mio mestiere ma anche eticamente. In quel giorno il 10 giugno 2018 si sarebbe tenuta la lectio magistralis dello scrittore Abraham B. Yehoshua alla Festa del Libro ebraico organizzata dal Meis nel Teatro Comunale Abbado di Ferrara e, come riferiscono i commenti di quel giorno, Lia Levi avrebbe parlato del suo ultimo romanzo, Questa sera è già domani, ambientato nel periodo delle leggi razziali, affiancata dal "professor Gianni Venturi, esperto di letteratura del Novecento". Fu un incontro entusiasmante anche per la capacità della Levi di proporre il tema della Shoah non nascondendo gli errori e le sviste che la comunità ebraica commise nella storia e con la storia. Lia Levi è anche una scrittrice per bambini e quindi responsabile della ‘verità’ - se così ci si può esprimere in modo generale ma evidentissimo - del perché quella ‘cosa’ era successa. Basterebbe rileggere quello che sicuramente rimane tra le opere della Levi un’opera fondamentale come Una bambina e basta. Raccontata agli altri bambini e basta. Ma nella produzione di Lia un’opera introduce in modo mirabile l’argomento e il tema di Ognuno accanto alla sua notte, il romanzo di cui qui si vuole parlare. E’ La sposa gentile del 2010. Già nel titolo si compie lo strappofalso equivoco che risulterà fondamentale per capire l’animus ebraico. La sposa ‘gentile’ è una ragazza non ebrea, Teresa, una goyà che ha conquistato il cuore del protagonista ebreo e che vuole nel suo amore assoluto essere parte anche della sua religione e delle sue usanze. La storia che ha rilevanti spunti autobiografici o familiari si conclude nel terribile 1938 e in una nota finale che molto ci dice della risoluzione di questa vicenda l’autrice afferma che "questa non è la storia di un patrimonio. E’ la storia di una donna che aveva solo caparbiamente desiderato che ’lui fosse contento’. E ’lui’ le aveva risposto con lo stesso identico desiderio".(p.213). Nell’ultimo romanzo Ognuno accanto alla sua notte, il racconto si svolge su due piani temporali il 1939 e il 2019. Alla fermata di un tram la protagonista Doriana incontra l’amica Gisella che non vede da molti anni e che ora ricomincia a frequentare. Assieme s’iscrivono a un corso di inglese dove incontrano Saul. Un giorno durante una tempesta di vento i tre si rifugiano in una villa che appartiene a Guido già marito di Doriana e lì incontrano Fiammetta che custodisce le collezioni di quadri che Guido qui ha raccolto. Attorno al camino i personaggi raccontano i loro ricordi. L’azione si sposta al 1939 al tempo delle leggi razziali e qui affiorano le complesse vicende del comportamento della comunità ebraica romana con le imposizioni tedesche per non trasferirli nei campi. Un insieme tragico di vicende dove errori e atti eroici si mescolano assieme ma dove la limpidezza dell’amore giovanile supera quegli errori e compromissioni come risulta nel dialogo della Levi con Maugeri: "Infine un tragico dilemma: la classe dirigente ebraica di quegli anni è forse colpevole di aver sottovalutato il pericolo? E se è un figlio ad accusare di questa inadeguatezza il proprio padre?

Tre vicende diverse se pur collegate in cui Storia e Destino intrecciano il loro enigmatico gioco".