
Boom di visitatori al Salone che si svolge tra i padiglioni della fiera "Questo metodo consente di raggiungere aree difficilmente accessibili".
Le storie del restauro in mostra a Ferrara. Nella tre giorni del Salone internazionale del restauro boom di visitatori tra i padiglioni della fiera, che si soffermano per conoscere materiali e informazioni, grandi marchi, realtà artigianali familiari e storiche del territorio nazionale.
Elena Formento, titolare della ditta Formento restauri di Frosinone, con i tecnici Stefania Muzza e Oliveri Massimo della ditta Fermento, racconta anche l’esperienza lavorativa che rifuarda le indagini per la Cattedrale di San Giorgio Martire a Ferrara. "Abbiamo lavorato per uno specifico intervento di rilievo e abbiamo apprezzato la bellezza della Cattedrale estense. Il restauro in quota permette di intervenire su edifici storici e vincolati senza l’utilizzo di ponteggi tradizionali, ma utilizzando corde e linee vita dedicate. Questo metodo consente di raggiungere aree difficilmente accessibili e di ridurre l’impatto ambientale e visivo dei lavori". In fiera i visitatori possono provare l’esperienza di un intervento in quota, attraverso un’imbracatura professionale e occhiale 3D. Numerose le strutture nelle quali sono intervenuti, tra queste la Lanterna di Genova, il Palazzo Ducale di Mantova e il campanile della Chiesa dei SS. Giacomo e Nicola a Prelà Castello. Uno dei pilastri del restauro è la formazione, come quella che si concentra nell’area della Formedil, presenti 17 scuole. "I nostri pilastri sono la creazione di nuovi restauratori e lavoratori in ambito edilizia attraverso la formazione professionale delle nostre scuole. Altro punto importante la sicurezza in edilizia". Il funzionario Davide Chiarlitti (Esef-cipt) sottolinea l’importanza dei formatori esperti e qualificati. Tra questi l’artigiano Gabriele Riccio da Napoli. "Ho iniziato da giovanissimo – racconta – a lavorare la ceramica e da allora mi sono specializzato e appassionato a quest’ambito specifico tanto da farla diventare una professione. Lavoro da sempre e mi prodigo come formatore per fare crescere giovani in questo specifico ambito che sicuramente può dare soddisfazione in termini professionali".
Ci si imbatte nella storia di Giovanni Cucco, venziano, 85 anni di cui 60 come restauratore di mosaici. Ha lavorato a San Marco, Torcello, Murano, Napoli, Londra, New York (sede Onu), Arabia Saudita. Una carriera che gli è valso il titolo di maestro mosaicista. "Si tratta di un lavoro dove manualità e passione s’intrecciano da sempre, la mia vita fin da giovanissimo è stata nel sistemare mosaici". Marta Carraro dell’Antica Fornace Carraro con sede a Piove di Sacco (Padova) mostra ai visitatori la produzione del mattone in cotto fatto a mano con argille naturali. "Una nostra peculiarità che ci permetter di differenziarci e mantenere una consolidata tradizione nell’ambito edilizio".
Mario Tosatti