
Un momento della commemorazione che si è svolta ieri mattina a Cento «Porteremo avanti la loro memoria»
A ottant’anni dalla strage che ha visto la tragica fine di 7 giovani vite innocenti, Fratelli d’Italia commemora i fratelli Govoni. All’evento hanno partecipato rappresentanti del partito di ogni livello, anche nazionale. Tra i partecipanti il senatore Alberto Balboni, l’onorevole Mauro Malaguti, l’Europarlamentare Stefano Cavedagna, il consigliere regionale Fausto Gianella e il Presidente Provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Balboni. Tra il pubblico anche il sindaco Edoardo Accorsi. Immancabile è Cesare Govoni, presidente onorario del Circolo di Fratelli d’Italia Cento, figlio di uno dei sette fratelli trucidati a guerra finita l’11 maggio 1945.
Alessandro Guaraldi coordinatore di Fratelli d’Italia Cento e vicepresidente della Provincia ha dato il via alla commemorazione: "Ogni anno ricordiamo i sette fratelli Govoni, trucidati ingiustamente. Sono una pagina di storia che non può esser cancellata, non può esser dimenticata dalla giovani generazioni. Dobbiamo ricordarci che la violenza politica non deve esistere, per questo abbiamo chiesto anche, con un ordine del giorno, l’intitolazione di un parco a Sergio Ramelli". In seguito è intervenuta la capogruppo Francesca Caldarone, che dopo aver letto una missiva dedicata a Cesare e fratelli Govoni ha commentato: "Cesare è la nostra forza, simbolo vivente di chi ha vissuto senza padre, ma ha dimostrato grande coraggio. Sei un esempio per tutti noi".
Prende parola poi L’Europarlamemtare Stefano Cavedagna: "L’11 maggio 2025 sono tracorsi ottant’anni dal terribile eccidio dei 7 fratelli Govoni, avvenuto a guerra finita da parte dei partigiani comunisti della brigata Garibaldina. Per larga parte degli ottant’anni c’è stato silenzio e oblio sull’accaduto, Cesare Govoni ha lottato per mantenere vivo il ricordo dell’accaduto. Se si vuole arrivare ad una memoria condivisa bisogna ricordare le cose come stanno".
Dopo gli interventi del vicesindaco di Ferrara Alessandro Balboni e dell’onorevole Malaguti la conclusione è stata affidata all’intervento del senatore Alberto Balboni. "La barbara uccisione dei fratelli Govoni – le sue parole – è una ferita ancora aperta, resa ancor più dolorosa dall’innocenza delle sette giovani vittime. Essi furono trucidati dai partigiani comunisti per diffondere terrore tra la popolazione a guerra finita, senza alcun ragione. Infatti, solo il più grande di essi fu coscritto della repubblica sociale ma venne completamente assolto dal Cln. In questa vicenda non c’è spazio per revisionismo o giustificazioni: proprio per questa ragione la storia dei sette fratelli Govoni è stata tenuta taciuta e nascosta così a lungo; ma noi porteremo avanti la loro memoria".