MARIO BOVENZI
Cronaca

Studenti nella scuola che cambia. In aula con testimoni ed esperti : "La cultura, un freno alla droga"

Ieri mattina nell’istituto superiore Einaudi incontro con il prefetto Massimo Marchesiello. La preside Fornasiero: "Fondamentale affrontare questi temi". Gli alunni: "Forte interesse".

Ieri mattina nell’istituto superiore Einaudi incontro con il prefetto Massimo Marchesiello. La preside Fornasiero: "Fondamentale affrontare questi temi". Gli alunni: "Forte interesse".

Ieri mattina nell’istituto superiore Einaudi incontro con il prefetto Massimo Marchesiello. La preside Fornasiero: "Fondamentale affrontare questi temi". Gli alunni: "Forte interesse".

Daniela Kambem, studentessa dell’istituto Einaudi, ha preso parte all’incontro che si è svolto il 7 maggio, sempre nella stessa aula. "Abbiamo aperto le porte ad un testimone, un ragazzo che ha raccontato il suo passato, il tunnel della droga, il dramma del carcere, la cella che si apriva e chiudeva sui suoi errori, il riscatto. E’ stato molto toccante, ci ha fatto conoscere da vicino un mondo, i suoi pericoli. Bene promuovere questi incontri, la scuola non è un’isola staccata dalla realtà che ci circonda".

"Droghiamoci solo di diritto", il titolo della puntata di ieri, capitolo di un ciclo diviso in otto incontri che si stanno svolgendo nella scuola guidata dalla dirigente scolastica Marianna Fornasiero. Ieri mattina – sala Einaudi, gli studenti attenti sulle sedie, in fondo un murales che racconta di una città metafisica – ha preso la parola il prefetto Massimo Marchesiello, da sempre molto attento alle giovani generazioni, al mondo della scuola, aule dove si forma il futuro. Emanuele Mari, uno studente, è all’ingresso della sala, c’è una pausa. Dice: "E’ necessario informarsi sulle droghe, sulle tossicodipendenze. Sapere quali sono i rischi, quali sono le leggi. A volte la conoscenza in un certo senso evita che piccoli errori commessi oggi vadano a pesare in maniera determinante sul nostro futuro. Promuovo a pieni voti queste iniziative della scuola". Il prefetto interviene, esorta i ragazzi a confrontarsi, ad ascoltare la voce di chi è esperto, lezioni di vita. Dopo di lui prendono la parola il professor Carlo Alberto Galasso, la funzionaria assistente sociale Ilaria Pandini. "Abbiamo spiegato agli studenti gli aspetti normativi e la prassi che scatta quando arriva una segnalazione per uso personale di droga". Chi viene ’pizzicato’, viene convocato in prefettura dal nucleo operativo tossicodipendenze, si svolge un colloquio. Si prendono in considerazione gli aspetti della personalità del ragazzo, per una valutazione, prima di decidere. Gioele Ciriali, frequenta il quinto anno. Ascolta gli esperti, le loro parole. "Così impariamo qualcosa in più, le lezioni, questo ciclo di incontri è molto utile".

Spiega il senso dell’iniziativa Marianna Fornasiero. "Il percorso formativo mira alla maturazione di competenze – dice – e alla presa di coscienza da parte degli studenti sulle conseguenze fisiche e psichiche, ma anche penali e amministrative, dell’uso e abuso di sostanze stupefacenti. Il percorso è stato proposto alle classi grazie al referente professor Carlo Alberto Galasso, proprio per sensibilizzare gli studenti su questa tematica sempre più attuale. I nostri ragazzi sono partecipi e attenti, a dimostrazione del fatto che testimonianze dirette e interventi di autorità siano profondamente significativi e utili a rendere i giovani cittadini sempre più consapevoli e maturi". Martina Zocca, insegnante di scienze motorie, è nella sala insieme ai ragazzi. "E’ fondamentale riuscire a sensibilizzarli su temi così delicati". Escono dall’aula Martina Iannone e Fabio Pezzini Baglioni, studenti, anche loro al quinto anno. "Stiamo incontrando medici, avvocati, testimoni. Il confronto con loro fa parte della nostra crescita come cittadini", dice Martina, lo sguardo serio. "Si tratta di argomenti non così facili da trattare, molto delicati perché toccano da vicino le persone, chi è finito nel tunnel della droga. Bene quindi che la scuola decida di affrontarli. Grande l’interesse suscitato da questi interventi, ascoltare chi si è misurato da diversi punti di vista, a volte drammatici, con il fenomeno delle tossicodipendenze".