"Supermarket e cemento, questa era la politica del Pd"

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Cronaca di un voto annunciato. Nella geografia della maggioranza in Consiglio Comunale, ci sono porzioni di terreno che si stanno sempre più distanziando: Francesca Savini, Luca Caprini e Catia Pignatti hanno infatti "votato in dissenso rispetto al nostro capogruppo Stefano Franchini". D’altra parte, dopo il documento al vetriolo pubblicato nei giorni scorsi proprio su queste colonne, non poteva che essere quello il voto. E, coerentemente, l’indirizzo è stato rispettato. Proprio la coerenza è l’elemento sul quale si incardina tutto il discorso di Savini, durante il dibattito sulla delibera per l’approvazione del preliminare del progetto Féris. "A tutti farebbe piacere recuperare il compendio dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli – spiega la consigliera del Carroccio – ma il prezzo da pagare è decisamente troppo alto. Il benessere collettivo è ridotto al minimo e si regalerebbero spazi al privato".

Sì perché se per riqualificare l’ex caserma chiusa dal 1997, "si devono costruire un supermercato e un parcheggio a ridosso delle mura, noi non ci stiamo". Proprio sull’area di via Volano che, stando al progetto, dovrebbe ospitare un parcheggio scambiatore, Savini (a nome dei tre) si esprime nettamente a sfavore: "Non è concepibile che un’area verde di rispetto di fronte alle mura si riempia di macchine". Gli scambiatori "devono tenerle fuori le auto dal centro storico". Savini si risiede sul suo scranno. In aula scoppia un fragoroso applauso. Più a sinistra? Neanche per idea. Anzi, l’esortazione che la consigliera della Lega rivolge alla Giunta è quella di "non dare continuità alla vecchia politica". La politica "dei grandi supermercati e dei parcheggi a ridosso delle mura". Ed è questo, in realtà, il vero nervo scoperto: "A causa delle politiche scellerate della sinistra – arringa – Ferrara vanta il primato regionale nel rapporto fra superfici commerciali e numero di abitanti. Ed è per questo che il nuovo supermercato in via Caldirolo non deve essere costruito". Linea ribadita da Catia Pignatti in sede di dichiarazione di voto. Per i consiglieri dissidenti si tratta di "sopravvivenza di una fetta importante dell’economia della città". Ma il punto è anche un altro. "I soldi che vengono spesi nei supermercati – chiude Savini – non rimangono sul territorio. Si disperdono e, a volte. volano all’estero".

I tre moschettieri del no sono coerenti nell’accodarsi al no. Totale contrari? 15. Il dato politico, tuttavia, è che ormai sembra che Savini, Pignatti e Caprini ragionino già come fossero gruppo autonomo. Vedremo.

f. d. b.