
Joe Tacopina non arretra: "Resto in sella, non siamo falliti"
Ferrara, 8 giugno 2025 – Il giorno dopo la discesa negli inferi dei dilettanti forse fa ancora più male di quello precedente. C’è la consapevolezza di aver perso un patrimonio sportivo e sociale, mettendo in ginocchio una città intera che ha nella Spal un punto di riferimento.
Ma non è tutto, perché il popolo biancazzurro subisce un ulteriore colpo basso sotto forma di comunicato provocatorio della società di via Copparo. In soldoni, la proprietà attribuisce al blitz compiuto lo scorso febbraio dagli ultras al centro sportivo Fabbri il passo indietro di un partner che sarebbe stato decisivo per continuare il percorso tra i professionisti. E – colpo di scena finale – il presidente Tacopina e il suo socio Follano precisano che il club non è fallito e che valutano la possibilità di iscriverlo e quindi ripartire in una categoria inferiore. Una prospettiva che fa letteralmente rabbrividire i tifosi della Spal.
“Con grande rammarico, la proprietà della Spal comunica ufficialmente che il club non disputerà il prossimo campionato di serie C 2025–26 – recita la nota –. Si tratta di un epilogo doloroso maturato dopo numerosi tentativi di individuare soluzioni concrete che potessero garantire la continuità del progetto sportivo e societario. Purtroppo, le condizioni attuali non lo rendono possibile. Negli ultimi quattro anni, la proprietà ha compiuto significativi sforzi economici, investendo 50 milioni di euro in liquidità reale (12 milioni solo nell’ultima stagione) nel tentativo di rilanciare la Spal, con l’obiettivo di restituire alla città di Ferrara una squadra all’altezza della sua storia e della sua passione.
Tuttavia, nonostante l’impegno totale e il coinvolgimento dei soci, i risultati sportivi ottenuti non hanno soddisfatto le aspettative, né sono stati proporzionati al livello degli investimenti effettuati. Inoltre, è diventato sempre più difficile reperire nuovi capitali e attrarre soggetti esterni disposti a sostenere un progetto così impegnativo, nonostante le numerose trattative e gli sforzi per aprirsi a collaborazioni o passaggi di proprietà. Come già accennato, uno dei partner che aveva manifestato l’intenzione di entrare nella compagine societaria con un investimento significativo ha cambiato idea dopo un episodio preoccupante, in cui alcuni ‘tifosi’ hanno aggredito fisicamente e con violenza i giocatori della Spal durante un allenamento, alcuni mesi fa. Tuttavia, per essere chiari, la proprietà della Spal resta tale e, nonostante alcune notizie errate e dichiarazioni infondate, non siamo ‘falliti’ e il club non ha presentato istanza di fallimento.
Nei prossimi giorni valuteremo le opzioni disponibili, tra cui l’iscrizione del club, di cui siamo ancora pienamente proprietari, a una categoria inferiore”. Naturalmente per poter compiere un’operazione del genere la proprietà dovrebbe dimostrare di aver saldato le pendenze arretrate, senza dimenticare che a fronte di quello che è accaduto il Comune di Ferrara potrebbe decidere di adottare una linea dura, stracciando i contratti di convenzione di stadio Mazza e centro sportivo Fabbri. La palla adesso passa al sinda
co Fabbri e all’assessore Carità.