Tagliandi antifrode e vespe Le lunghe code ai seggi

Già dalla prima mattina tante persone si sono presentate alle urne per votare. I vigili del Fuoco a Villanova di Denore. Qualche rallentamento nell’Alto

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di Federico Di Bisceglie

In tarda mattinata le code sono già piuttosto lunghe. Il giorno del voto, a Ferrara, conserva il suo appeal. All’Alda Costa le persone si concentrano fino alle vicinanze del conservatorio. C’è una buona risposta anche alle Govoni, al Copernico, alla scuola Manzoni. Fuori dalle sedi di seggio si respira un’aria sospesa tra l’indecisione, la determinazione e l’attesa. Per molti la certezza è quella di "svolgere un dovere irrinunciabile". Il voto, appunto. All’ingresso delle scuole elementari di Gaibanella c’è una signora che si appoggia al suo treppiedi. Fa le scale. Sorride, vota. "Dobbiamo farlo tutti", guadagna l’uscita e se ne va. Un signore, in un altro seggio di periferia, guarda a più riprese l’orologio. "Sono in fila da un po’ – dice – . Ma ho le idee abbastanza chiare". Si guarda attorno è giunge a una constatazione: "Mi fa piacere che ci sia tanta gente – chiude – significa che le persone vogliono dare un segnale. Forse è la volta buona per cambiare le cose. Ci vorrà un po’ di tempo, ma ci si arriverà. Ne sono convinto". "L’ha sempar da esar la volta bona, ma an cambia mai nient", dice in dialetto una signora poco distante che segue i ragionamenti. In effetti, a ogni tornata elettorale per le Politiche sembra sempre che sia la volta buona. Ma lo è? Vedremo. Qualche inghippo, gestibile ma curioso, c’è comunque stato. I Vigili del Fuoco, attorno alle nove e mezza, sono stati chiamati per un intervento assai particolare. Uno sciame di vespe ha rischiato di mettere in pericolo l’esercizio democratico nella frazione di Villanova di Denore. Dopo poco, tutto sistemato. Qualche ’rallentamento’ dovuto al tagliando antifrode. "Si perde un po’ il simbolo della democrazia, che è rappresentato dall’imbucare in autonomia la scheda", ironizza il presidente di un seggio.

In effetti, qualche elettore è stato fermato proprio sull’orlo della fessura dell’urna. Anche dall’Alto ferrarese arriva qualche lamentela sul talloncino. In fin dei conti, chiude un elettore con qualche primavera sulle spalle, "l’importante è votare. E, se è possibile, votare bene". Sull’interpretazione del ’bene’, ci appelliamo al manzoniano "ai posteri l’ardua sentenza".