"Solidarietà e vicinanza a nome mio e del Partito Democratico al’arcivescovo Giancarlo Perego. Il tema delle migrazioni è un tema vastissimo che in Italia, così come a Ferrara, andrebbe affrontato in maniera organica, investendo adeguatamente le risorse sull’integrazione tramite, per esempio, il lavoro". Nel dibattito scatenato dall’ipotesi di realizzare un Cpr a Ferrara, con successivo botta e risposta al veleno tra il capo della diocesi e il sindaco Alan Fabbri, il segretario comunale del Pd Alessandro Talmelli si schiera dalla parte del prelato. "Parlare di questo tema in funzione della creazione di un Cpr nel nostro capoluogo, racconta molto efficacemente l’idea e la visione del modello della ‘città ideale’ da parte della destra ferrarese. Come Pd locale – scandisce Talmelli – facciamo nostra la riflessione critica di Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione), secondo cui l’ultima riforma dei ‘luoghi di trattenimento amministrativo, di fatto e di diritto, dei non cittadini consente di affermare che quello che si consuma al loro interno è un rito di separazione su base etnica. Il trattenimento degli stranieri è un poderoso strumento di propaganda a disposizione del governo di turno, che l’attuale riforma porta alla sua massima espansione’ e strutture come quella che si vuole realizzare a Ferrara non costituiscono una soluzione ai problemi connessi al fenomeno migratorio".
L’amministrazione cittadina, prosegue il segretario dem, "purtroppo è pienamente coerente con questo giudizio, soprattutto nell’utilizzo continuo dell’immigrazione come strumento di propaganda. Come ho scritto e detto nella mia ultima mozione congressuale con la quale sono stato riconfermato segretario del Pd di Ferrara, la nostra città ha semmai il problema opposto: da Ferrara ormai si emigra, non considerandola più come città di opportunità e sviluppo. Gli attacchi scomposti del sindaco dimostrano una irrispettosa ignoranza nei confronti del fondamentale lavoro che Perego, le parrocchie e la diocesi tutta, nelle sue innumerevoli associazioni, movimenti e volontari, a cominciare dalla Caritas diocesana, svolgono proprio nell’accoglienza e nell’integrazione di moltissime persone che vivono a Ferrara, spesso non conosciute e nell’ombra di chi non può vedere o, peggio ancora, di chi, come il sindaco, non vuol vedere.
Convinto della libertà di opinione di ciascuno come uno dei capisaldi della nostra Costituzione – chiude Talmelli –, compreso dell’importante ruolo della Chiesa nella nostra società, mi permetto un unico consiglio al sindaco e a tutta la sua maggioranza: anziché attaccare la diocesi, diciamogli grazie, perché sostituisce le gravi inadempienze di un sindaco insensibile ai più fragili e agli ultimi". Sullo stesso tema interviene anche la senatrice dell’Alleanza Verdi Sinistra Ilaria Cucchi. "Voglio esprimere la mia personale solidarietà al vescovo di Ferrara e presidente della Fondazione Migrantes Giancarlo Perego, sotto attacco del sindaco Alan Fabbri e del senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni per avere espresso contrarietà all’ipotesi di costruire in città un nuovo Centro di permanenza per i rimpatri – afferma –. Centri voluti con forza da Giorgia Meloni, che addirittura pensa di esportare in Albania. Le critiche del vescovo a queste strutture, sono anche le mie. Invece di costruire vere e proprie carceri per persone che non hanno commesso reati, a parte quello di essere arrivati nel nostro Paese, il governo, ma anche il sindaco di Ferrara, dovrebbero preoccuparsi a come accoglierli, integrarli, farli lavorare. Invece, sono ossessionati dalla sicurezza e dai migranti".