Massimo Tarantino: "Con un calcio ho fermato il killer di Assago"

L’ex dirigente della Spal ha bloccato l’accoltellatore: "Non sono un eroe, sono molto dispiaciuto"

Ferrara, 29 ottobre 2022 – Eroe per caso? No, non si tratta di un remake del capolavoro di Stephen Frears, nel quale un gigantesco Dustin Hoffman interpreta Bernie LaPlante, che trovatosi per puro caso sul luogo di un disastro aereo, salva da morte certa le vittime e poi fugge alla chetichella, senza prendersi alcun merito. Però Massimo Tarantino, ex giocatore con esperienze di tutto rispetto in più squadre di serie A (le più celebri, Napoli, Inter e Bologna) e direttore tecnico nella scorsa stagione nella Spal di Tacopina, da ieri è l’uomo del giorno, e non esattamente per motivi calcistici.

Massimo Tarantino
Massimo Tarantino

E’ stato lui infatti a fermare e disarmare al Carrefour di Assago l’accoltellatore 46enne che ha ucciso un cassiere e ha ferito altre cinque persone, compreso il difensore del Monza Pablo Marì.

Un gesto che lui stesso ha definito normale ("Non ho fatto niente di particolare, non sono un eroe", dirà poi successivamente), ma che normale non è in tempi di indifferenza totale, anche di fronte a drammi che si consumano a pochi metri da altre persone, spesso intente più a filmare il momento col telefonino che non ad intervenire in soccorso.

L’istinto di Tarantino invece è stato ben diverso ed oggi viene giustamente celebrato ovunque, su web e social. Appena pochi mesi fa il suo divorzio dalla Spal era stato ufficializzato, dopo una stagione non brillante da direttore tecnico, al termine della quale il presidente Tacopina aveva deciso di voltare pagina.

Un addio senza straschi particolari, nè polemiche, ed oggi, in attesa di una ricollocazione nel mondo del calcio, Tarantino è di nuovo protagonista di una vicenda ben diversa.

"Mi trovavo alla cassa con mia moglie e mia figlia – racconta – quando è comparso Tombolini, con il coltello in mano. Lì per lì ho avuto l’istinto di non scappare, gli ho sferrato un calcio alla mano ed il coltello gli è sfuggito. Io l’ho preso e l’ho lanciato lontano, mentre tenevo fermo Tombolini con un piede sulla sua mano. Fortunatamente non ha reagito, nè opposto resistenza. E’ rimasto calmo fino all’arrivo dei soccorsi e delle forze dell’ordine".

Coraggio e prontezza di riflessi dunque, considerando che accanto a lui c’era la sua famiglia che poteva correre dei rischi seri.

"Non chiamatemi eroe – dice ancora Tarantino –. Sono solo spaventato e dispiaciuto per quello che è accaduto e per tutte le persone che sono rimaste coinvolte". Di certo, un giorno che non dimenticherà facilmente, a pochi passi da una tragedia che si è consumata, e con l’orgoglio di aver disarmato e reso inoffensivo il responsabile.