Il mancato rinnovo del contratto della dipendente del Teatro Abbado diventa un caso politico. A sollevarlo è tutta l’opposizione con un’interrogazione – che verrà con ogni probabilità discussa durante il prossimo Consiglio Comunale – nella quale vengono circostanziate cinque questioni poste all’intera amministrazione. La prima è capire "quali siano i motivi della decisione, quando è stata presa e perché è stata comunicata solo a fine luglio". In secondo luogo gli esponenti della minoranza chiedono conto di un’eventuale sostituzione. Vogliono infatti appurare se "a fronte del mancato rinnovo del contratto citato, siano stati firmati nuovi contratti a nuovi dipendenti per ricoprire il medesimo ruolo". Poi, i consiglieri comunali chiedono conto dei "dati rispetto all’organico dei dipendenti della Fondazione negli ultimi 5 anni, comprendenti assunzioni, stabilizzazioni, passaggi di livello, licenziamenti, mancati rinnovi, dimissioni volontarie, pensionamenti ed altre possibili variazioni". Citando le parole dell’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli, la minoranza intende appurare se "la "riorganizzazione generale" preveda anche la stabilizzazione di tutto il personale con contratti a termine del quale il Teatro si avvale da tempo". Da ultimo, i consiglieri chiedono di "avere copia degli atti relativi alla citata riorganizzazione generale" e dei verbali del Consiglio di amministrazione rilevanti rispetto al mancato rinnovo del contratto".
"Nei giorni scorsi è stato dato ampio rilievo al mancato rinnovo del contratto a termine di una dipendente del Comunale, dopo 30 anni di lavoro all’interno dell’istituzione – si legge nel documento –. La stessa ha maturato nei 30 anni di lavoro una specifica professionalità e risulta essere stata a lungo delegata sindacale. Tale mancato rinnovo non pare essere stato determinato da particolari mancanze o rilievi contestati, ma, in base alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’assessore alla Cultura, da una generica ’riorganizzazione generale’". Di più, l’opposizione eccepisce anche i tempi di comunicazione. "La decisione – prosegue l’interrogazione – parrebbe esser stata comunicata con grave ritardo, solo al momento del (mancato) rinnovo del contratto e senza indicazione delle motivazioni. Peraltro la contrattualizzazione a termine della dipendente non è dovuta alla precarietà delle funzioni e del ruolo, ma alla stagionalità dell’attività del Teatro". "È fondamentale – chiudono – la trasparenza e il rispetto dei diritti e delle competenze dei lavoratori dell’amministrazione comunale e delle sue fondazioni, istituzioni e aziende controllate, in particolare del loro diritto al confronto, anche sindacale, con dirigenti e amministratori rispetto all’organizzazione per cui lavorano".
Federico Di Bisceglie