
Luca Collini parla dell’agguato a Lauro e Graziana Arlotti. "C’erano stati solo diverbi ma niente di più"
Radogna
Oltre la rete metallica, c’è la villetta in pietra a vista di Lauro Collini e Graziana Arlotti, feriti, l’altro ieri, dalle fiocinate del cugino Sergio Borea. A fare la guardia alla casa di via Copparo a Boara, in attesa che tornino i padroni, è rimasto il cane della coppia, Logan, che abbaia più per paura che per infondere timore negli altri. Si apre una porta in fondo a destra, ne esce il figlio Luca Collini. Guarda il cane e si rivolge a noi: "Dovete capire Logan, era presente quando quell’uomo ha sparato ai miei genitori ed è molto scosso. Ma se entrate nel cortile smette subito".
E poi ritorna sul tentato omicidio: "Stavo tornando a casa dopo una partita di calcio, alleno i bambini 2017 della Spal. Ero in auto quando ho saputo. Subito mi sono diretto all’ospedale e, ovviamente, avevo il cuore in gola". E quando si parla di diverbi e litigi, lui non si sa spiegare il raptus di follia: "Sì, non c’erano buoni rapporti, ma non che si arrivasse a qualcosa di simile. La reazione di Sergio è inspiegabile, non ricordo oltre alle offese che abbia mai minacciato i miei genitori. Il figlio Alex, invece, lo ha fatto in passato. Non so cosa sia successo per scatenare un gesto tanto folle come sparare con un fucile subacqueo".
L’unico pensiero di Luca è per i genitori: "L’intervento di mio padre è andato bene e ora si trova in rianimazione al Maggiore. Mia madre invece oltre alla ferita al viso, ha subito una lesione alla trachea e si trova in medicina di urgenza". La speranza di tutti è che il quadro clinico migliori in fretta. L’aggressore, invece, il 64enne Sergio Borea è stato dimesso ieri pomeriggio dall’ospedale perché, dopo aver sparato alla coppia, ha tentato di togliersi la vita assumendo dei farmaci. Di lui però Luca Collini non vuole neanche parlare, pensa soltanto alla sua famiglia: "Tutti vi avranno detto che i miei genitori sono persone fantastiche. A casa nostra invitavamo i vicini per cene e altro. Siamo persone socievoli e mio padre è stato per tanti anni un insegnante, conosciuto e stimato da tutti". In via Copparo a Boara, dopo il tentato omicidio, la vita non sarà più la stessa cosa. Una volta quel grappolo di villette a schiera gialle conosciuto come ’Cuanton’, era famoso perché, dove prima c’era un distributore, si fermò Bartali per fare una pausa durante uno dei tanti giri d’Italia. Oggi, invece, i curiosi si fermano per riprendere con i cellulari il luogo dove si è verificato il tentato omicidio ai danni della coppia, lui 70enne e lei 66enne. I carabinieri cercano di ricostruire la dinamica, che grazie alle testimonianze, sembra abbastanza chiara. Borea, l’altro ieri, intorno alle 16,30, si è affacciato alla finestra e, dopo aver chiesto a Lauro Collini ’Come stai?’, ha sparato con il suo fucile subacqueo colpendolo all’addome. Dopo di che ha rivolto l’arma in direzione della moglie, Graziana Arlotti, e ha sparato ancora mancando di poco il bersaglio. Pur sfiorando la donna, le ha causato una ferita alla guancia sinistra e una lesione alla trachea.
Dopo il duplice tentato omicidio, Borea ha preso la Clio del figlio e si è dato alla fuga. Arrivato al centro commerciale Le Mura, è sceso dall’auto per continuare a scappare a piedi. Giunto in via Navarra a Malborghetto, ha cercato di togliersi la vita assumendo dei farmaci. Proprio qui le squadre di ricerca dei carabinieri lo hanno trovato e sottoposto a fermo per tentato omicidio.