
Veglia di preghiera in Santa Maria in Vado, si collega il cardinale Pizzaballa "L’odio profondo cresce tra i popoli, la risposta arriva da Vangelo e mitezza".
"Giustizia e verità" per la Terrasanta da un mondo dove la Chiesa abbia come principale missione quella di essere "voce di mitezza". Così si è espresso il cardinale Pierbattista Pizzaballa, intervenuto l’altra sera in collegamento da Gerusalemme all’affollata veglia di preghiera in Santa Maria in Vado, guidata dall’arcivescovo Gian Carlo Perego e organizzata da una dozzina fra le principali associazioni cattoliche del nostro territorio. Il cardinale Pizzaballa, lombardo, è da sempre vicinissimo a Ferrara dove, ha ricordato in apertura monsignor Perego, in Santo Spirito ha ricevuto la "vestizione" divenendo francescano minore. Poi gli ulteriori studi a Bologna e il trasferimento a Gerusalemme dove è divenuto Patriarca dei latini e infine nominato cardinale da papa Francesco. Dunque la Terrasanta dove "la spirale di violenza susseguente al 7 ottobre 2023 (il massacro compiuto dai terroristi di Hamas ndr) non si è ancora conclusa". La ritorsione, infatti, non si è fatta attendere: "I morti a Gaza sono 60mila e la distruzione è totale". Bombe, ma anche "la fame usata come strumento di guerra: gente uccisa mentre si accalca per ritirare il pane. Tutto questo grida al cospetto di Dio". L’odio, "profondo e lacerante cresce purtroppo fra le due popolazioni" coltivato e alimentato da linguaggi inappropriati e diffusi nelle scuole, fra i media e i social.
In definitiva "Il pensiero diventa esclusivo, non ci si riconosce più. Il clima è di grande sfiducia". Non si vede, intanto, una strategia di uscita alla guerra e le istituzioni internazionali "parlano di riarmo". In tutto questo dolore, si è chiesto Pizzaballa, "dov’è la speranza?". Nonostante tutto "nei territori la gente si incontra, ferita ma cosciente. C’è ancora qualcuno, anche a prescindere dalla propria religione, che opera per gli altri". Ad esempio i 541 cattolici palestinesi asserragliati nella parrocchia di Gaza. Erano 1.017, ben presto dimezzati perché fuggiti o uccisi dalle bombe o dalla fame. "Il cibo scarseggia ma abbiamo un pozzo. Siamo dei privilegiati rispetto ad altri". E allora: "Non bisogna farsi travolgere dalla violenza il cui linguaggio fa paura ma prepara solo una reazione. La risposta viene dal Vangelo delle beatitudini: beati i miti che erediteranno la terra".
Alberto Lazzarini