Tetto al gas, vanno bloccate le speculazioni

Migration

Tommaso

Mantovani *

A proposito dell’attuale “Guerra del Gas”, vorrei chiarire un paio di cose. Primo: la guerra in Ucraina non ha determinato alcuno stop della produzione e del trasporto di gas naturale dai grandi giacimenti della Russia verso l’Italia. Quindi, non è la mancata reperibilità di materia prima, come in altri casi, che determina l’aumento delle nostre bollette di gas ed energia. Si tratta semplicemente del nostro sistema economico. Volenti o nolenti, siamo pressoché tutti borghesi e consumatori. E il sistema si regge sul mito capitalistico del “libero mercato”. Appena si sono diffuse la minaccia e la paura di restare senza gas, la borsa è andata in fibrillazione ed è iniziata la speculazione. Ma piuttosto che da Putin, da parte dei nostri importatori, come Eni, fino al distributore sotto casa. Draghi e il governo dei “migliori” hanno bocciato gli emendamenti della senatrice Mantovani al Dl Aiuti: il sistema capitalistico che si regge sul libero mercato non può essere toccato da un ex-banchiere, che rappresenta il capitalismo finanziario neoliberista! Per questo bisogna trovare degli accorgimenti come il price cap o la tassazione degli extra-profitti, per frenare la speculazione. Il M5S ha provato, ma è stato isolato e ha dato il pretesto a Draghi per far saltare il banco e guadagnare tempo. Grazie a queste fibrillazioni e tensioni di mercato, da quindici anni circa è partito e ora si è rinvigorito il business del gas naturale.

Con il decreto biometano di due anni fa, ad esempio, si finanziano con soldi pubblici progetti di privati che, alla faccia del “libero mercato”, arrivano a inventare produzioni di gas che sono ben poco rispettose dell’ambiente, come la centrale che si vuole costruire a Villanova di Denore.

* Capogruppo 5 Stelle

in consiglio comunale