Tragedia in via Oberdan Precipita dal terrazzo, chiesto il processo "Precauzioni inadatte"

Due imputati per la morte di Giuseppe Fiore, caduto dal terzo piano. Stava ristrutturando il bagno di un appartamento disabitato. Sotto accusa il titolare della cooperativa e il collega che era con lui.

Tragedia in via Oberdan  Precipita dal terrazzo,  chiesto il processo  "Precauzioni inadatte"
Tragedia in via Oberdan Precipita dal terrazzo, chiesto il processo "Precauzioni inadatte"

Sono due gli imputati che dovranno rispondere in tribunale della morte di Giuseppe Fiore, l’artigiano 59enne precipitato da un terrazzo al terzo piano di una palazzina di via Oberdan mentre svolgeva alcuni lavori di ristrutturazione. Sotto inchiesta per la tragedia sono finiti Manuel Alleati, legale rappresentante della cooperativa Meeting Point (la società che si stava occupando degli interventi nell’abitazione), e Geremia Corcione, il dipendente della Meeting Point con cui Fiore stava lavorando.

La procura ha recentemente chiuso le indagini sulla tragedia, formalizzando la richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati (assistiti dagli avvocati Tiziano Tagliani e Riccardo Caniato). Il caso verrà discusso in udienza preliminare il 24 maggio.

Giuseppe Fiore, 59enne originario di Afragola (Napoli) ma residente da tempo a Finale Emilia (nel Modenese), ha perso la vita il 7 marzo del 2021. Era domenica. L’artigiano stava ristrutturando il bagno di un appartamento disabitato al terzo piano di una palazzina in zona stazione. Poco dopo l’ora di pranzo, Fiore si trovava sul terrazzo. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti (l’inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero Isabella Cavallari), stava smaltendo i materiali di scarto attraverso un sistema di sollevamento con secchio e carrucola, quando all’improvviso è precipitato dal terrazzo. L’impatto al suolo non gli ha lasciato scampo. Immediato l’allarme ai soccorritori. Sul posto intervennero i sanitari del 118 e i carabinieri, insieme agli operatori della medicina del lavoro. Il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 59enne. Carabinieri e medicina del lavoro si sono subito messi all’opera per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Secondo le accuse, Alleati e Corcione non avrebbero adottato precauzioni idonee a prevenire una caduta dall’alto. In particolare, Alleati non avrebbe garantito l’altezza minima del parapetto sul balcone, oltre a non aver adottato un sistema di sollevamento idoneo e fissato correttamente per spostare i materiali di scarto. Corcione non avrebbe invece montato e fissato correttamente l’elevatore, rendendolo così instabile. Circostanza quest’ultima che avrebbe causato la perdita dell’equilibrio e la caduta fatale del lavoratore che stava scaricando un secchio di detriti.

Federico Malavasi