MARIO TOSATTI
Cronaca

Trans stuprata, blitz in carcere. È in isolamento per protezione. Ispezione a sorpresa della Cucchi

Alle 13 ai cancelli dell’Arginone si è presentata la senatrice di Avs: interrogazione a Nordio "Situazione molto difficile". La Procura fa sequestrare tutti i video, inchiesta a una svolta .

Alle 13 ai cancelli dell’Arginone si è presentata la senatrice di Avs: interrogazione a Nordio "Situazione molto difficile". La Procura fa sequestrare tutti i video, inchiesta a una svolta .

Alle 13 ai cancelli dell’Arginone si è presentata la senatrice di Avs: interrogazione a Nordio "Situazione molto difficile". La Procura fa sequestrare tutti i video, inchiesta a una svolta .

"Quanto accaduto in carcere è aberrante". Da Roma a Ferrara, un blitz a pieno titolo, per valutare con i propri occhi la situazione all’interno dell’Arginone e parlare con la detenuta trans che ha denunciato uno stupro. La senatrice Ilaria Cucchi si è presentata alle 13 in punto di ieri davanti ai cancelli dell’istituto di massima sicurezza di via Arginone per "un’ispezione a sorpresa", dopo aver presentato in mattinata un’interrogazione urgente al ministro della Giustizia Carlo Nordio "per sapere chi ha deciso di non agire e con quali responsabilità". "Questo – scrive nel documento al Guardasigilli – non è solo un fatto di cronaca, è il fallimento dello Stato di diritto in un sistema carcerario al collasso. Ancora una volta chi ha chiesto protezione è rimasto inascoltato, perché i diritti, per qualcuna e qualcuno, valgono di meno. Chiedo a Nordio che siano attivati immediatamente tutti gli strumenti di tutela per la persona coinvolta".

Oltre un paio d’ore è durata la visita inattesa, tra un colloquio con la direttrice dell’Arginone, il suo staff e alcuni detenuti, tra cui la transgender quarantenne, con fine pena 2027, che ha denunciato di essere stata stuprata da quattro detenuti. E che ora è stata messa in isolamento ("dove non dovrebbe stare", sottolinea la senatrice di Avs) per preservarla da un clima diventato ancor più insopportabile. "Ho voluto portare un messaggio di vicinanza da parte delle istituzioni e sincerarmi delle sue condizioni di salute – ha spiegato la Cucchi all’uscita –. Il problema ancora più grave è che lei non avrebbe mai dovuto mettere piede in questo carcere, in quanto manca una sezione adatta a rispondere alle sue esigenze. Questa stessa criticità è stata evidenziata dalla direttrice della struttura". Struttura "che presenta i soliti problemi delle carceri di tutto il Paese, dal sovraffollamento fino alla cronica mancanza di attività rieducative e lavorative. Mi ha fatto un certo effetto, perché ricordo benissimo quando, qualche tempo fa, il senatore Balboni sosteneva come le condizioni del carcere fossero migliorate grazie al governo Meloni. Così non è. E le prime a testimoniarlo sono proprio le persone che vi lavorano". Le quali, tramite i sindacati, hanno chiesto al prefetto, in un incontro avvenuto la settimana scorsa, l’aiuto dell’Esercito. "Il sottosegretario Delmastro – chiude la Cucchi che si è detta fiduciosa "che la magistratura faccia il proprio corso" –, che tanto si impegna per le carceri, è venuto a visitare l’Arginone?".

Sul fronte investigativo, intanto, mentre prosegue l’accertamento interno disposto dall’Arginone, il pm Ombretta Volta ha fatto sequestrare i video della struttura, in particolare delle telecamere che vigilano sulla sezione ’protetti’ dove è detenuta la trans, arrivata a Ferrara a fine marzo da Reggio Emilia e che più volte aveva espresso il timore di essere abusata, come confermato dai garanti regionale e comunale. Il fascicolo aperto in via Mentessi, per violenza sessuale di gruppo, resta al momento contro ignoti, decisive saranno proprio le immagini degli spostamenti di alcuni detenuti da una cella all’altra – le telecamere riprendono solamente i corridoi e non l’interno delle stanze –, in particolare in quella dove sarebbe avvenuto lo stupro. "Mi hanno attirata con l’inganno – ha raccontato lei al garante regionale, Roberto Cavalieri, il 24 giugno il quale poi ha fatto partire la denuncia –, con la scusa di un caffè. Poi mi hanno aggredita". Dalla trans, ha aggiunto Cavalieri, "non è uscito nessun nome per paura, ma solo qualche riferimento sporadico".

Nicola Bianchi

Mario Tosatti