Tre consiglieri via dal gruppo Lega "Noi in maggioranza, ma più liberi"

La pattuglia del Carroccio perde un altro pezzo: Savini, Pignatti e Caprini fondano ’Ferrara Nostra’ "Fedeli alle linee di mandato del sindaco. Serve coraggio nel dare una visione alternativa di città"

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di Federico Di Bisceglie

Non è un addio. Assomiglia più a un sussulto d’orgoglio. I ‘dissidenti’ del gruppo consigliare della Lega, Francesca Savini, Catia Pignatti e Luca Caprini hanno deciso di lasciare il Carroccio e accasarsi in una nuova dimora politica: Ferrara Nostra. Proprio nel giorno in cui il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha fatto tappa a Ferrara. Ma in fondo, per chi ha seguito l’evoluzione del loro lavoro da consiglieri, era solo questione di tempo. Il fatto è che ora la pattuglia leghista è sempre più assottigliata. L’operazione dei tre - molto simile a quella di Benito Zocca e Annalena Ziosi – è circoscritta al perimetro della maggioranza. I dissidi dei consiglieri arrembanti erano noti da tempo, specie sulla visione in materia urbanistica. A esacerbare gli animi è stato il loro voto contrario sul progetto Féris (la riqualificazione della caserma Pozzuolo del Friuli che porta in dota la costruzione di un nuovo supermercato a ridosso della cinta muraria). La comunicazione è arrivata ieri mattina ai consiglieri comunali attraverso una email del segretario del presidente del Consiglio Comunale. A capeggiare il nuovo soggetto consiliare, con ogni probabilità, sarà Francesca Savini. Ai tre consiglieri, comunque, non si può imputare di aver agito come congiurati usi a colpire nell’ombra: più volte avevano reclamato attenzioni. Ed è questo il vero nodo. "Non è un’operazione frutto di una ripicca – spiegano Savini e Pignatti – bensì un modo per essere più indipendenti e lavorare con maggiore efficacia, esercitando le prerogative dei consiglieri in ossequio alle linee di mandato del sindaco Fabbri che condividiamo appieno”. Se qualcuno poi interpreterà la creazione del nuovo gruppo come un atto ostile "se ne farà una ragione". Savini, che sull’urbanistica ha profuso molto impegno, contesta all’attuale amministrazione di “non aver sufficientemente dimostrato ai cittadini che c’è una visione di città alternativa a quella che abbiamo ereditato". Pur rimanendo dunque "saldamente ancorati alla maggioranza" anche perché "non ci dimentichiamo di essere stati eletti con i voti della Lega e perché comunque condividiamo le linee di mandato del nostro sindaco", la capogruppo in pectore non le manda a dire. "In questa città – spiega – la sinistra sul versante dell’urbanistica ha condotto delle operazioni folli. Noi, che rappresentiamo l’alternativa, abbiamo il dovere di marcare una distanza rispetto a quella visione”. Il riferimento è al progetto di riqualificazione dell’Ex Mof (sul quale i tre sono riusciti a ‘bloccare’ il progetto precedente) e alla rotonda di San Giorgio (ancora oggetto di forti polemiche da parte dei residenti). "Spesso – conclude Savini – quando eravamo nel gruppo della Lega, non siamo stati coinvolti nei processi decisionali. Ora, con il nuovo gruppo, siamo convinti di poter partecipare alle scelte che impattano sulla città in maniera più decisiva e autonoma". Un’autonomia che, comunque, rischia di far mancare i numeri durante votazioni su temi divisivi come è stato Féris. Comunque, il fatto che i tre abbiano deciso di continuare a nuotare nell’acquario della maggioranza e di non avventurarsi in mare aperto può essere un punto di forza. Che la Lega, in questi anni, ha gradualmente visto erodersi, per lo meno in Consiglio Comunale.