Si è aperta con l’esame di uno degli imputati l’udienza preliminare del procedimento che vede sotto accusa cinque persone per una presunta maxi truffa legata al Bonus facciate. Secondo l’impianto accusatorio, i cinque finiti davanti al giudice Andrea Migliorelli avrebbero emesso fatture false per lavori edilizi mai effettuati al fine di generare un credito di imposta non dovuto. Con questo trucco avrebbero ottenuto una somma in parte inviata a società ungheresi allo scopo, secondo le accuse, di nasconderne la provenienza illecita. Gli imputati, un ragioniere e quattro imprenditori, devono ora rispondere a vario titolo per truffa ai danni dello Stato e autoriciclaggio.
Il raggiro, secondo il castello accusatorio, ruoterebbe intorno alle pratiche per interventi relativi al Bonus facciate. Nel complesso, il ‘sistema’ avrebbe creato oltre sette milioni di credito di imposta in varie zone del Nord-Est, tre milioni dei quali a Ferrara. Di questa somma, circa un milione e cinquecentomila euro sarebbero stati scontati alle Poste della nostra città. Infine, poco più di un milione e duecentomila euro avrebbero preso la strada per l’Ungheria, allo scopo di far perdere le proprie tracce. La guardia di finanza è però riuscita a ricostruire il presunto raggiro, seguendo la pista dei soldi e delle pratiche fasulle messe in piedi per ottenere il bonus. Concluse le indagini, la procura ha chiesto il processo per tutti e cinque i soggetti finiti sotto inchiesta. Ieri, come accennato, è stato a lungo sentito uno di essi. Nella prossima udienza, fissata per il 23 settembre, si discuterà l’udienza preliminare.
f. m.