’Tutela del patrimonio archeologico’ di Spina "Arma e finanza pronte a fermare i predoni"

L’incontro sugli scavi si è concentrato sul traffico illecito dei beni culturali e su come fermarlo

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È stato altissimo il gradimento per l’appuntamento di giovedì scorso al Museo Delta Antico con la rassegna ‘I giovedì di Spina’. La conferenza ha avuto come tema ‘La tutela del patrimonio archeologico’, con ospiti il tenente colonnello Giuseppe De Gori del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e il tenente Massimiliano Massani della Guardia di Finanza. L’incontro è stato aperto dall’assessore alla Cultura Emanuele Mari e dalla funzionaria responsabile del Servizio Istituti Culturali dottoressa Laura Ruffoni. Mari ha richiamato i contenuti della legislazione in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali che già hanno reso possibile l’arrivo al Museo Civico Delta Antico di Comacchio di numerosi reperti dal Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, e ha auspicato che ciò avvenga anche per i beni archeologici frutto di sequestri. Ruffoni ha espresso considerazioni sulla tutela, riportando inoltre la nota del direttore del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Tiziano Trocchi, focalizzata sulla collaborazione tra le Soprintendenze e le forze dell’ordine nel contrasto al traffico illecito di beni culturali, oggi e nel passato. L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento della Guardia di Finanza del tenente Massari, che ha ricordato l’impegno svolto nei decenni degli scavi della necropoli nelle Valli Pega e Trebba.

Il tenente colonnello De Gori ha illustrato le attività del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, unico corpo di polizia, a livello internazionale, specializzato nella difesa dei beni archeologici, artistici e culturali, attraverso il contrasto a furti, scavi clandestini, falsificazioni, danni al paesaggio. Per contrastare le minacce al ricchissimo patrimonio italiano si sono sviluppate organizzazioni di assoluta eccellenza, ma i relatori hanno ribadito che i primi custodi devono essere i cittadini.

v.f.