"Tutti i nostri corpi sono violati" La coreografa ritorna alle origini

Festival di danza contemporanea, Monica Casadei nella sua città natale presenta la nuova creazione

Migration

di Claudia Fortini

Torna nella sua città la coreografa ferrarese Monica Casadei per presentare, domani alle 16, al Teatro comunale di Ferrara, in occasione del Festival di Danza Contemporanea, la prima di CorpiViolati, OperaNoir. E’ una nuova creazione, anticipata oggi, alle 12, al Ridotto, da un incontro aperto al pubblico di presentazione degli spettacoli, del volume Traviata, accompagnata dalla mostra che raccoglie le foto di Marco Caselli Nirmal, Beatrice Pavasini, Vincenzo Cerati e Giuseppe Distefano. La serata è dedicata alla memoria del padre Guglielmo, che fu capo delegazione Fai a Ferrara prima cerimoniere Lions.

Da dove nascono i suoi passi di danza che sono passi di vita di donne violate. Chi rappresenta su un palco che diventa un luogo dell’anima?

"Il tema sulla violenza è un tema che contraddistingue tutto il mio lavoro ancora pima dell’opera. Parte da una formazione, anche molto intima, su tematiche che, se messe in luce, fanno emergere uno scorre tutt’altro che leggero. Insieme alla coreografa, abbiamo scavato dentro al nostro sentire. Non solo alle storie personali ma in tutte quelle storie che ci attraversano. Se mettiamo una lente di ingrandimento nel cuore di tutte queste donne, da Traviata ad oggi, ecco che ogni eroina, ogni storia diventa attuale"

Ha girato il mondo per 11 anni ed approda a Ferrara, cosa è cambiato?

"Dopo 11 anni è un’altra sintesi, che si estende alla violenza di genere e che fa nascere debutti con profumi anche di opere, dalla forza del destino ad Otello, al femminicidio. Ma non è legato solo alla donna. Il focus è diventata la violenza sulle persone più fragili. Tutti i nostri corpi in qualche modo sono violati, è una condizione umana. Traviata ha avuto moltissima fortuna. Più di cento spettacoli. Ha viaggiato tutto il mondo. E’ un’opera che segna la storia della compagnia e la mia storia. E nasce a Ferrara tra le mura del teatro".

Cosa porta di con questa nuova opera nella sua città?

"E’ un messaggio di grande unione e solidarietà di una comunità che ha sempre la forza vitale di sostenersi".