Tutti pazzi a teatro per Extralishow

Un successo lo spettacolo tra musica, parole e disegno dal vivo, per la regia di Betty Wrong (Elisabetta Sgarbi)

Tutti pazzi a teatro per Extralishow

Tutti pazzi a teatro per Extralishow

di Vittorio Robiati Bendaud

Un pubblico nutrito affollava il Teatro Abbado per la serata inaugurale del tour italiano di Extralishow. Una storia punk ai confini della balera, a firma Betty Wrong, alias Elisabetta Sgarbi. La serata è stata un successo, con tante persone serene e sorridenti che tenevano il ritmo, lasciandosi andare – mani, spalle, capo e piedi – alla musica. Musica bella, suonata con passione, vibrante e dal buonumore contagioso. Un successo meritato, ove l’eclettismo elisabettiano (sintesi di anticonformismo esistenziale, curiositas, competenza e fiuto imprenditoriale) coniuga con efficacia pluralismo musicale, parola cantata e in prosa e, con almeno altrettanto vigore, l’immagine. È il punto di convergenza della storia musicale degli Extraliscio, con Mirco Mariani e Moreno Conficconi (il Biondo), con l’arte teatrale di Leo Mantovani e, nondimeno, con l’estro di Davide Toffolo, il fronteman del gruppo Tre Allegri Ragazzi Morti nella doppia veste, in entrambi i casi calzata a pennello, di fumettista e disegnatore live e di musicista. Lo spettacolo ibrida generi musicali diversi, a varie latitudini: dal liscio tradizionale a musiche popolari, dal jazz a richiami a celebri musiche ebraiche, per arrivare al rock. Ma vi è anche una forte identità locale celebrata dallo spettacolo, di cui lo stesso è espressione sia spaziale sia temporale. Lo spazio, reale e immaginario, è quello di un’estesa Romagna, mai dimentica del calore serotino dell’estate e della salsedine marina del vicino Adriatico: una ‘Romagna’ pienamente ‘mia’ per la Sgarbi e per le biografie dei nostri artisti, patria del liscio, che dalla costa e da Bellaria giunge a Ferrara, passando per Meldola e Argenta e lambendo Bologna, con i suoi circoli jazz. Una Romagna talmente concreta e carnale da risultare, ancora una volta, finanche metafisica. La questione temporale è anch’essa pregnante, perché abbraccia le varie generazioni del liscio, nel solco di Casadei. Vi è, in musica e trasposta in passi di danza, tra donne e motori, la storia del dopoguerra e degli anni ’60 e ’70, con il boom economico del Paese, con il suo trepido entusiasmo e le sue naufragate illusioni. Una storia ormai conclusasi e a cui si guarda, anche da parte di chi non l’ha vissuta, con affettuosa nostalgia. È la storia declinante, ma grandemente degna e sognante, dell’Italia contadina, dalle mondine alla mezzadria, dei primi scioperanti e di passioni politiche viscerali, con devastanti e aperte contrapposizioni e con segreti e stabilizzanti inciuci, quando nelle case si guardava don Camillo in tv e, più tardi, si ballava nelle balere, superando la mezzanotte "quando va la ronda del piacere". Ma è anche una storia che, con i Casadei e con i talenti da loro scovati, giunge sino a noi, ibridandosi ad altri linguaggi musicali, incontrando nuove narrazioni e propulsioni, sino alle note della nostra convulsa attualità. Le immagini di Toffolo sono un’elegante e riuscita sintesi visiva di tutto ciò. Dall’Uva fogarina alla celebre Marina di Rocco Granata, per incontrare note ebraiche e Jazz, sino al rock e al punk. Eccoci così a Extralishow: un laboratorio musicale e artistico, eclettico e plurale, polisemico e transgenerazionale, italiano – anzi, romagnolo – e internazionale, godibilissimo e piacevole, gustoso e simpatico come una schietta cena in Romagna tra amici.