REDAZIONE FERRARA

Un film dedicato al ’Trigabolo’. Il sogno inizia a prendere forma

Argenta: fondato da Giacinto Rossetti e frequentato da tanti big, si affermò come culla della ristorazione .

Argenta: fondato da Giacinto Rossetti e frequentato da tanti big, si affermò come culla della ristorazione .

Argenta: fondato da Giacinto Rossetti e frequentato da tanti big, si affermò come culla della ristorazione .

Un altro piccolo passo verso il film che ripercorre l’avventura gastronomica e culturale del Trigabolo, lo storico ristorante che nel centro di Argenta fece epoca. Lunedì 20 gennaio si terrà "Save the Date", la presentazione del progetto "Un film sul Trigabolo", regia di Mauro Bartoli, produzione Lab Film, proiezione in anteprima del teaser del film e lancio della campagna di raccolta dei fondi crowdfunding. E’ un metodo per raccogliere denaro da un gran numero di persone attraverso delle piattaforme online e finanziare con questi soldi dei progetti innovativi o lo sviluppo di imprese. Saranno presenti gli autori del film, la storica "brigata rock" del ristorante capeggiata oggi come allora da Igles Corelli, ospiti esperti di ristorazione e settore food. Per iniziare insieme a raccontare la storia del Trigabolo. La presentazione avverrà in mattinata nella sede di Surgital, a Lavezzola, a due passi dal ponte Bastia.

Il ristorante argentano si affermò come una culla di creatività culinaria, spingendo i confini della gastronomia italiana verso nuove vette, fondato da Giacinto Rossetti (nella foto) e frequentato da futuri giganti della ristorazione come Ferran Adrià e Gualtiero Marchesi, ma anche personaggi pubblici come Ugo Tognazzi e Andy Warhol. La storia di questo luogo iconico sarà raccontata in un docufilm diretto da Mauro Bartoli, la cui uscita è prevista per la primavera del 2025. Il Trigabolo di Argenta, nato nel 1979 dalla visione di Giacinto Rossetti e Gualtiero Musacchi, è diventato un simbolo di innovazione culinaria e creatività. Capitanato da un giovanissimo Igles Corelli affiancato da talenti come Bruno Barbieri, Italo Bassi e Mauro Gualandi, questo ristorante fu molto più di un luogo dove cenare: era un vero e proprio laboratorio di sperimentazione gastronomica, una "rock band" di cuochi che rivoluzionò l’approccio alla cucina italiana con audacia e amore per le materie prime locali, dalle erbe aromatiche alla cacciagione. Il Trigabolo guadagnò due stelle Michelin e attirò l’attenzione di critici internazionali, ma la sua favola finì bruscamente nel 1993, lasciando un’eredità leggendaria e un modello che ha ispirato generazioni di chef. Non a caso da lì, sono uscite ben 51 stelle Michelin. Sarà inoltre l’occasione di un ricordo postumo del fondatore Giacinto Rossetti, venuto a mancare nelle scorse settimane.

Franco Vanini