
E’ soddisfatto l’avvocato e presidente dell’Osservatorio vittime del dovere, Ezio Bonanni (foto). "Una sentenza giusta – commenta –, un modo per restituire un po’ di giustizia a un uomo che ha lavorato per lo Stato e per la comunità e che proprio sul posto di lavoro ha contratto un’infermità che negli anni potrebbe aggravarsi ulteriormente. Il riconoscimento di questo status è fondamentale, in Italia non ha eguali".
Un precedente?
"Esattamente. Si va ad aprire il riconoscimento delle vittime del dovere anche in occasione di questo tipo di infortunio sul lavoro. Le vittime del dovere prima erano solamente poliziotti o carabinieri feriti durante, ad esempio, sparatorie, accoltellamenti, inseguimenti. Oggi si apre un filone tutto nuovo, il riconoscimento dell’infortunio militare".
Qual è stato il momento più buio in tutto questo percorso?
"Quando il Ministero, pur riconoscendo la causa di servizio, rigettò il resto, in particolare lo status che oggi ha confermato un secondo tribunale. Lo stesso Ministero aveva impugnato la prima sentenza di Ferrara ma i giudici della Corte di Bologna hanno rigettato la richiesta".
Il militare della Marina,Riccardo Zaccaria, oggi lavora ancora? E come sta?
"E’ in congedo e continua a soffrire per quella ferita riportata nell’ottobre del 1982. Per tutta la vita dovrà convivere con il male, perlomeno oggi gli è stato confermato un sacrosanto diritto".
n.b.