"Un tuffo nell’infanzia tra argini e ricordi"

Daniela Raimondi presenta oggi a Stellata il suo secondo romanzo: "Passavo le estati nel paesino sul Po".

"Un tuffo nell’infanzia  tra argini e ricordi"

"Un tuffo nell’infanzia tra argini e ricordi"

Il ritorno alle origini, tra l’argine del grande fiume e una casa della nonna, immersa nel borgo antico sul Po, piena di ricordi, uniti dalla vita al mondo. Daniela Raimondi, che vive lora tra Londra e la Sardegna, aveva esordito con il romanzo ‘La casa sull’argine’, ambientato a Stellata di Bondeno. Un libro amatissimo dal pubblico, 150mila copie vendute, tradotto in dodici lingue. Oggi alle 19 torna al Museo civico archeologico della Casa dell’Ariosto di Stellata per presentare il suo secondo romanzo ‘Il primo sole dell’estate’ edito dalla casa editrice Nord. È appena uscito in libreria. Per il paese è una stella che ha portato una piccola frazione e la sua saga familiare alla ribalta del mondo, tanto che nella traduzione inglese Stellata appare addirittura nel titolo.

Qual’ è il suo rapporto con Stellata?

"Sono nata a Sermide, sul confine, nel Mantovano. I miei genitori sono andati a vivere a Varese quando avevo 18 mesi. Ma tutte le estati andava dalla nonna Maria Solera Pigaiani, una donna nata nel 1905 a Stellata. Erano le mie vacanze. Quando ho iniziato a scrivere questa saga familiare, romanzata del primo libro ma con elementi che si riallacciavano alla storia della famiglia, era perchè Stellata era l’unico luogo che conoscevo. Già il nome in sé è stupendo. Anche questo secondo romanzo inizia e termina a Stellata, passando per Varese, Londra, il Barsile. Ma Stellata rimane il luogo del cuore per la protagonista".

Cosa ricorda di Stellata?

"Ricordo la casa di mia nonna, sotto l’argine. Nel romanzo racconto di questa bambina che scende dalle scalette, di stanze enormi che in passato erano depositi per il grano e che per arrivare alla finestra c’erano due scalini per poterle aprirle e chiudere. I mobili che sembravano perdersi. E poi il Po. C’era ancora il ponte di barche, la piazza, la Casa dell’Ariosto, dove oggi presento il libro, che era il centro sociale dove si ballava e arrivavano cantanti famosi. Mia nonna, come molte donne di Stellata, allora prendeva le maglie dai maglifici di Carpi e ognuno aveva un lavoro in casa da fare. Il frutteto di pere. Sono ricordi bellissimi, di queste cose assolate bellissime che entrano nelle pagine".

Lei parla di amore e di amicizia...

"I legami famigliari sono molto forti. Ma c’è anche l’amicizia e un amore infantile e poi travagliato. Elia è un bambino di Stellata che la protagonista incontra e con il quale gioca. Poi con il benessere va in vacanza in Romagna. Non si incontrano più a Stellata. Si ritrovano a Londra. Nascerà una storia d’amore bella e tormentata ma lasciamo al lettore la curiosità di scoprirla".

Claudia Fortini