"Dopo il danno di avere perso una persona cara e amata, ora i miei assistiti hanno ricevuto la beffa di non vedere perseguite condotte gravissime che hanno scosso non solo loro, ma un’intera comunità". L’avvocato Denis Lovison, difensore dei familiari di Dario Benazzi, accoglie con queste parole la richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulla morte dei cugini assassinati a colpi di fucile e dati alle fiamme nelle campagne di Rero.
L’atto gli è stato notificato nei giorni scorsi e ora il legale sta valutando se fare opposizione all’istanza della procura, portando il caso davanti al giudice. "Il materiale probatorio raccolto in questi anni è considerevole – premette l’avvocato –. Si tratta di migliaia di documenti. Prima di fare valutazioni, è necessario studiarli con attenzione. Certo, posso dire che i miei clienti non sono soddisfatti di questo sviluppo". Il delitto di Rero, conclude, "ha turbato un’intera comunità che è stata pervasa da un senso di insicurezza nei giorni successivi ai fatti e che ora si potrebbe interrogare sul perché sono ancora in circolazione soggetti capaci di crimini così efferati".
L’avvocato Massimiliano Sitta, legale dei familiari di Riccardo Benazzi, prende tempo. "Ho appena acquisito il fascicolo ed è molto corposo – ha dichiarato –. La procura ha indagato ad ampio raggio. Mi riservo di studiare la documentazione". Stefano Marangoni, avvocato di Filippo e Manuel Mazzoni, misura le parole in attesa di poter approfondire l’analisi degli atti. "Non conosco ancora i dettagli – si è limitato a dichiarare –, quindi mi riservo di commentare la richiesta, anche da un punto di vista tecnico".
Appresa la decisione della procura, ora i familiari delle vittime potranno decidere se fare opposizione. In tal caso, il giudice per le indagini preliminari fisserà un’udienza nell’ambito della quale le parti si confronteranno. A quel punto il tribunale deciderà se mandare comunque in archivio il fascicolo o se invece dare un nuovo impulso al procedimento penale sull’orrore di Rero.
f. m.