RICCARDO FATTORINI
Cronaca

Una città si sveglia sotto choc. Gli ultras puntano sul municipio. E i dipendenti chiedono i soldi

In piazza, nelle strade la grande amarezza dei tifosi che da una vita sostengono la squadra. Il corteo della curva annunciato per giovedì sera. I lavoratori si rivolgono a un avvocato.

e Federico MalavasiIl dolore dei tifosi, la rabbia. "Uno choc", racconta una fedelissima, l’aria che si fa più calda. Giovedì prossimo gli ultras della Spal faranno una manifestazione sotto lo scalone del municipio, la protesta andrà in scena alle 19. È davvero successo, la Spal è ‘fallita’ (sportivamente parlando). In poco meno di tre settimane si è passati dalla conquista di una salvezza meritata davanti a un pubblico delle grandi occasioni, che non si vedeva da anni al Paolo Mazza, a un crollo repentino fino al calcio dilettantistico. Inutile dire che l’opinione pubblica non fa sconti a Joe Tacopina, mescolando sfoghi di rabbia contro la proprietà statunitense e altrettanti momenti di delusione verso un epilogo così infausto quanto assurdo.

Come si dice in molti casi, la speranza è l’ultima a morire. Un detto a cui molti stanno cercando di aggrapparsi, come la presidente del centro coordinamento Spal Club Valentina Ferozzi: "Finché non c’è l’ufficialità della Covisoc non voglio arrendermi. Mi rendo conto che la situazione è difficilissima, perché si devono intrecciare tante cose. Tuttavia sappiamo che ci sono stati dei contatti con persone importanti che, spero, possano aiutare la Spal a risalire". Naturalmente ciò che unisce l’intera città è l’incredulità, come affermato dall’ex pugile campione del mondo Alessandro Duran. "Scenario inimmaginabile per una società storica come la Spal – ha detto –. È una mazzata terribile per la città e i tifosi, specie dopo aver conquistato una salvezza davanti a quel pubblico spettacolare. Io penso, però, che la legge della vita è la legge dello sport: ci sono momenti molto positivi e molto negativi, quindi dobbiamo sperare che chi di dovere si rimbocchi le maniche e risolva questa situazione". Dal canto loro, i tifosi più affiatati non possono che essere arrabbiati per come tutto sia finito. "C’è poco da dire – afferma Mario Ceccoli –, ma credo che la colpa sia di una sola persona con dei precedenti calcistici a dir poco deludenti. Sono particolarmente dispiaciuto per tutti i dipendenti e il settore giovanile, che da qualche anno ci stava regalando delle emozioni incredibili. È chiaro che gli americani sono molto bravi in molti sport, ma il calcio non fa proprio per loro. Sebbene con le dovute considerazioni, mi trovo a rimpiangere la vecchia gestione, che per lo meno ha cercato di tenere in piedi la società. Non si può pensare di cacciare via gente con la Spal nel cuore e poi elemosinare soldi ovunque capiti. Non si può più parlare di soldi: il sistema è saltato e su questo non si può discutere. Spero che si possa ripartire nel migliore dei modi".

Un pensiero che di fatto collega in maniera indissolubile il tifo biancazzurro, ora in attesa di sapere che cosa succederà nei prossimi giorni. "C’è dolore e tristezza, perché non ci aspettavamo un finale del genere – ha sottolineato Massimo Chiarelli –. Noi come tifosi non possiamo tirarci indietro, quindi speriamo di poter ripartire da persone competenti che hanno a cuore la Spal". Il senso di appartenenza non mancherà mai, come evidenziato anche da Sergio Felicioli e da Mario Garassino: "Da tifoso biancazzurro adottato, ho imparato quanto sia importante questa società per la città di Ferrara. Vederla scomparire così è un dolore enorme con cui ora dovremo imparare a convivere. Ormai la situazione è decisamente compromessa". La vicenda fa riflettere anche la politica. "Un epilogo drammatico che annulla in pochi giorni la salvezza conquistata sul campo" ha dichiarato il deputato della Lega e sindaco di Vigarano Davide Bergamini.

Nel frattempo, in attesa di certezze e sviluppi, c’è fermento tra dipendenti, sportivi e addetti ai lavori. A quanto si apprende, alcuni di essi nelle scorse ore hanno contattato un legale, l’avvocato Gianni Ricciuti, per iniziare a studiare una maniera per ottenere le somme dovute, tra stipendi arretrati, Tfr e altro. Già dalla prossima settimana, quando si avrà un quadro un po’ più chiaro dal punto di vista dei conti e degli assetti societari, nel caso fosse necessario potrebbero anche partire le prime lettere di diffida.