Una festa della mamma oltre la retorica

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Maria Italia

Granata *

Anche quest’anno, , la seconda domenica di maggio è dedicata a tutte le mamme. Mai come oggi, tale ricorrenza assume un significato simbolico che va oltre l’aspetto commerciale che solitamente la caratterizza. Infatti è notizia di pochi giorni fa che finalmente è stata emessa una sentenza della Corte Costituzionale che prende in considerazione due esigenze che sembravano di difficile combinazione, riconoscere a figli e figlie entrambe le origini, materna e paterna, eliminando la discriminazione contro le madri e permettere anche scelte diverse ai genitori se d’accordo. Con questa sentenza la Corte ha deciso che, nel rispetto del principio di eguaglianza e nell’interesse dei figli e delle figlie, il cognome costituisce elemento fondamentale dell’identità. Un filo conduttore quindi che lega questa festa alla sua origine, molto antica che attraversa nei secoli il culto pagano greco e romano delle divinità femminili e della fertilità, arrivando tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 ad assumere un significato che non si limita a sublimare la maternità nella sua più alta espressione femminile, bensì come espressione pubblica di amore e gratitudine per le mamme. Il filo conduttore ci riporta all’oggi, in un mondo ancora alle prese con la pandemia e con l’incubo di una guerra: le mamme vanno guardate negli occhi quando fuggono dalle guerre con in braccio i figli, quando si trovano ad affrontare da sole un futuro che non conoscono in un paese straniero; vanno guardate negli occhi quando accudiscono i figli disabili e fanno di tutto per non farli sentire diversi; quando viene negato loro il lavoro perché hanno figli o perché li desiderano; le mamme vanno guardate negli occhi anche quando non possono diventare tali e adottano i figli. Le mamme vanno guardate negli occhi quando decidono di non esserlo e allora, solo allora potremo trovare le risposte giuste. In un paese in cui la denatalità la fa da padrona, in cui c’è un solo bambino ogni 5 anziani, non possiamo più permetterci di vedere affissi cartelli, come recentemente è successo ad Asiago” Cercasi commessa senza figli

* referente welfare segreteria unione comunale Pd Ferrara