Una mazzata per i campi di grano "Chicchi di grandine come noci"

Dall’abitato di Ferrara fino a Ro, l’ondata di maltempo ha investito le campagne già minate dalla siccità. L’amara conta dei danni delle associazioni di categoria, la Lega: "Subito ristori per gli agricoltori"

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di Mario Bovenzi

Dall’abitato di Ferrara fino a Ro, passando per Aguscello, Chiesuol del Fosso, Quartesana, Corlo, Francolino, Berra, Boara, Malborghetto, Cocomaro, San Martino e poi fino a Ruina, Zocca. Ancora, nella mappa di un giorno da dimenticare per i nostri agricoltori anche San Bartolomeo e Gallo. "Un’apocalisse fatta di chicchi di grandine come noci", scuote la testa amareggiato Stefano Calderoni, presidente di Cia, che all’indomani del ’bombardamento’ cerca di tracciare un quadro di quello che è successo in quei minuti che agli agricoltori sono sembrati eterni. "Come se non volesse finire più", aggiunge. Difficile per il momento arrivare ad una stima definitiva dei danni, ma basta un’occhiata al paesaggio. Che in una serata ha cambiato volto. E’ finito ’allettato’, così si dice nel gergo dei campi quasi fosse un malato grave, il grano. Che fino ad un attimo prima il cielo si aprisse stentava ad alzare la testa per la siccità. Recise e piegate le foglie dei mais, colpita la frutta degli alberi che non erano protetti dalle reti. Non se la stanno passando bene nemmeno le orticole, riverse sul terreno sotto quella mitragliata. Folle è il tempo ormai da anni, un clima pazzo che sembra far perdere la testa a meteorologi e agricoltori che non ci si raccapezzano più. "Il grano è la coltura che se la sta passando peggio – riprende il presidente della Cia –, le spighe rischiano di ammallarsi. E sarà anche difficile riuscire a raccoglierlo". "E’ in corso la conta dei danni – interviene Coldiretti –. I tecnici stanno facendo i rilievi per verificare le perdite subite a causa della gradinata accompagnata da forte vento e pioggia che ha colpito diverse aree". "In particolare – racconta il segretario di zona Thomas Serafini – le colture più devastate sono il grano, mais, colture orticole a pieno campo ed i frutteti se non coperti con le reti antigrandine. Inoltre il vento ha spezzato i rami degli alberi. Raccomandiamo ai nostri soci di fare subito la denuncia alla propria assicurazione per ottenere il risarcimento dei danni provocati da questo evento". L’ondata di maltempo che ha investito le regioni del nord Italia ha procurato danni per milioni di euro all’agricoltura. Sferzate dalla raffiche e sotto i colpi della grandine le regioni del nord Italia dal Piemonte alla Lombardia fino al Veneto. Sono stati distrutti interi campi coltivati, dal mais all’orzo, dal grano agli ortaggi, dalle ciliegie ai mirtilli fino ai vigneti. "La grandine – sottolinea Coldiretti – è l’evento più pericoloso nelle campagne in questo periodo dell’anno per i danni irreversibili che in poche decine di minuti provoca rovinando il lavoro di un intero anno". Gianluca Vertuani, presidente di Confagricoltura, sta seguendo l’evolversi della situazione che diventa più pesante di ora in ora, nel volgere dello sguardo oltre la strada in quelle distese verdi che sembrano piegate, un po’ come lo sguardo degli agricoltori che hanno visto andare in fumo un raccolto. "Per capire cosa è successo nei frutteti – precisa – ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma il quadro è tristemente chiaro. Sono stati colpiti il grano, mais, ortaggi. Forse si è salvata la soia". Non promette bene l’immediato futuro, sabato è annunciato brutto tempo. "Dobbiamo sostenere gli agricoltori danneggiati, specie nel ferrarese, dal maltempo", l’appello della Lega che ha presentato un’interrogazione. La Lega si appella alla giunta regionale per conoscere le dimensioni del danno provocato alle colture dai fortunali in provincia di Ferrara e nel resto del territorio regionale. Il Carroccio chiede quali misure intenda mettere in campo la Regione per provvedere ai ristori delle aziende colpite. Gli occhi alla finestra, in balia dei dispetti del clima.